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Cronaca
15.10.2018 - 11:240

Le battaglie di Boldrini, "l'odio ci sta divorando", fra migranti e haters

È stata ospite al Festival dei Diritti Umani, manifestaizone che subisce l'attacco della Lega (che vuol togliere i sussidi) e la solidarietà del PS

LUGANO – Se qualcuno (ovvero Lorenzo Quadri) ritiene che in realtà faccia politica, a partire dal no all’iniziativa sull’autodeterminazione e la bandiera svizzera da concedere all’Acquarius, e dunque è pronto a chiedere a Berna che vengano tolti i sussidi federali, il Festival dei Diritti Umani di Lugano ieri ha chiuso col botto, con un’ospite d’eccezione: Laura Boldrini.

Che ha parlato del perché i migranti, ora come ora, sono il principale bersaglio della rabbia italiana. Dopo la solidarietà di alcuni anni fa, spiega, è arrivata la crisi, che “ha colpito duramente l’Italia, e quando tu non hai la prospettiva di una vita dignitosa per te e per i tuoi figli, hai bisogno di scagliare la rabbia su qualcosa. Se qualcuno ti dà un oggetto su cui sfogare la rabbia, non pensi più se è giusto o no. Lo fai e basta. I migranti sono le galline dalle uova d’oro per Salvini. C’è da dire che il livello culturale degli italiani si è abbassato radicalmente”. 

La situazione dei migranti, a suo dire, affonda le radici in eventi successi anni fa. “Sono anni in cui la comunità internazionale si deve rimettere in piedi sulle macerie di quanto accaduto, che trovava origine nel nazionalismo, utilizzato come base per sopraffare, per avere la meglio, per mettere in atto il regime della forza. I diritti umani sono fondamentali per l’evoluzione dell’umanità, sono irrinunciabili: non si negozia su questo”. 

Boldrini ha da sempre diviso l’Italia, tra chi la sosteneva e chi invece non poteva sopportarla. E porta le cicatrici di questo. “C’è un odio che ci sta divorando, che sta rovinando il nostro modo di relazionarci, l’odio che inquina i rapporti, inquina la politica, inquina la rete”, aggiunge. Si è trovata confrontata con numerosi haters, racconta di come ha deciso di pubblicare i loro nomi (a fine mandato), addirittura di contattarli, perché non si può, secondo lei, esortare i giovani vittime di bullismo a parlare e poi non dare l’esempio. “È stato pesante, non posso negarlo. Specialmente quando tua figlia, che ha vent’anni, vede sua madre che nei fotomontaggi viene decapitata, stuprata in tutti i modi… non faceva bene a lei, chiaramente neanche a me, ma a lei soprattutto. Lo scopo di queste persone? Allontanare le donne dalla cosa pubblica. È chiaro che una giovane donna, vedendo tutte le nefandezze rivolte a chi prima di lei ha preso la strada della politica, potrebbe demoralizzarsi e pensare di non farcela. Quando le donne alzano la testa e sfidano gli haters, diventano insopportabili a chi porta avanti una cultura maschilista, patriarcale, retriva. L’uguaglianza fra uomini e donne nel mio Paese è ancora un tabù, perché le leggi ci sono, ma la vita è un’altra cosa”.

E a proposito dei sussidi al Festival, arriva la solidarietà social del PS bellinzonese: “1, 10, 100 festival dei diritti umani, anche se a Lorenzo Quadri e a Massimiliani Robbiani non piace. C'è un'altra Svizzera che rispetta i diritti umani, che pensa ai suoi cittadini e che vuole rispetto per se stessa e per gli altri!”.

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