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Cronaca
18.02.2019 - 14:020

Preferenza indigena, l'UDC: "Per il pubblico, mozioni nei Comuni! Per il privato stiamo valutando una nuova proposta di applicazione"

"Molti Comuni non hanno ancora adeguato il regolamento", fa notare il partito democentrista, che prepara un modell odi mozione: "Ci sia l'obbligo di attuare la preferenza agli svizzeri per posti di enti e aziende controllate dal Comune"

BELLINZONA – Se il Ticino non applica Prima i nostri, l’UDC comunque non si arrende. Dopo aver “festeggiato” (tra virgolette perché ovviamente l’intento era provocatorio) la ricorrenza del 9 febbraio, i democentristi tornano alla carica per l’attuazione della preferenza indigena.

Lo fanno provandoci nei Comuni. “Se a livello cantonale il Parlamento ha dato seguito alle varie iniziative per attuare la preferenza indigena nei settori pubblici e parapubblici, nei Comuni c’è ancora parecchio da fare. Alcuni Comuni come Lugano, Bioggioe Alto Malcantone hanno trattato il tema su proposta dei vari Consiglieri comunali dell’UDC, ma la maggior parte degli Enti locali non ha ancora adeguato i regolamenti alle nuove disposizioni cantonali”, si legge in una nota.

“Per passare dagli auspici ai fatti e per dare seguito alle prime azioni comunali, l’UDC su spunto dei coordinatori regionali Steve Ricci e Simone Orlandi, da incarico alle varie sezioni comunali di voler inoltrare delle mozioni (una mozione tipo viene loro fornita) nei rispettivi Comuni affinché a breve Municipi e Consigli comunali possano dar seguito a quanto sancito dal popolo e iscritto nella Costituzione cantonale che cita: “sul mercato del lavoro venga privilegiato a pari qualifiche professionali chi vive sul suo territorio per rapporto a chi proviene dall’estero (attuazione del principio di preferenza agli Svizzeri)”, prosegue il comunicato, che incarica i due a “promuovere nei vari Comuni le mozioni in collaborazione con le sezioni locali e di controllarne l’applicazione”.

Il modello di mozione è già pronto. Dopo aver ricordato quanto votato dal popolo, si chiede di “inserire esplicitamente nel Regolamento Organico comunale dei Dipendenti (ROD), l’obbligo di attuare nelle assunzioni comunali, negli enti e aziende controllate dal Comune, il principio di preferenza agli svizzeri”.

Anche nel settore privato, dove “il Parlamento cantonale ha invece purtroppo deciso di non dare seguito alla volontà popolare”, l’UDC non intende comunque demordere e “sta valutando una nuova proposta per l’applicazione. Si ricorda inoltre che verosimilmente nel 2020 il popolo svizzero verrà chiamato ad esprimersi sull’iniziativa “Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)” che intende proporre la disdetta dell’accordo di libera circolazione delle persone, la miglior soluzione che il Ticino possa auspicare”.

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