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Cronaca
22.02.2019 - 11:590

"Espellete il bambino con la pistola!" Ma per il direttore è stata una bravata

"Voleva portare qualcosa di proibiti da far vedere ai suoi compagni, e si è reso progressivamente conto di quanto fosse grave la situazione", ha spiegato don Claudio Cacioli. Inoltre l'arma non è mai stata mostrata in pubblico

LUGANO – Ha lasciato tutti di stucco la notizia che un ragazzino di quinta elementare fosse andato a scuola con una pistola vera, di tiro, seppur scarica. I proiettili che aveva con sé non corrispondevano all’arma.

Ma una di quelle munizioni è finita in mano a un compagno, e da lì si è scoperto tutto. Un fatto che non ha lasciato indifferenti i genitori dei piccoli allievi, tanto che qualcuno chiede misure severissime contro il colpevole, anche l’espulsione dall’Elvetico.
Ovviamente, una parte di responsabilità è anche della famiglia, e la Polizia dovrà chiarire tutte le fattispecie. 

I genitori sono stati convocati e il direttore della scuola ha spiegato che il ragazzino voleva solo fare una bravata. “Voleva portare qualcosa di proibito da far vedere ai suoi compagni. E da parte sua c’è stato un progressivo rendersi conto di quanto grave fosse la situazione. In ogni caso voleva essere una bravata”, spiega il direttore, don Claudio Cacioli al Corriere del Ticino, dove sottolinea che la pistola non è mai stata mostrata in pubblico. 

Il giovane protagonista è infatti, come prosegue, è un bambino di indole tranquilla e serena, che mai aveva dato problemi. 

Andrà punito? “Qualsiasi misura dovrà essere discussa con l’ispettorato delle scuole comunque, considerando che parliamo di un ragazzino di quinta elementare, credo prevalga un approccio pedagogico, piuttosto che punitivo”, è l’opinione del direttore.

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