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Cronaca
12.12.2019 - 14:460

Dopo averla uccisa con 16 martellate, cercò di incontrare una prostitua. Assassinio o omicidio?

Ieri in aula il giovane che uccise la nonna a Caslano, dando poi fuoco al corpo e alla casa. Lei lo aveva accolto e se ne era occupata, dicendo no a soldi per la droga. "Avevo bevuto, ero nervoso per la cocaina e sono andato fuori di testa"

CASLANO – Ieri mentre la Svizzera guardava verso Berna, si celebrava il processo per uno dei delitti più crudeli ed anche da thriller avvenuti in Ticino. La vittima è un’81enne, ad ucciderla un 24enne, suo nipote.

E qui si dipana tutta la vicenda. Il come è morta, innanzitutto: uccisa da 16 martellate, malgrado il giovane ne ricordi solo 4, con un martello pesante oltre mezzo chilo. La colpì al cranio, 16 volte, un numero impressionante, per poi cercare di dar fuoco al corpo per nascondere le tracce, incendiando anche parte della casa.

Così le forze dell’ordine scoprirono il cadavere della signora. Una donna che aveva amato il nipote, un ragazzo con qualche problema, lo aveva accolto, aveva fatto per lui da spalla quando i genitori non sono più riusciti a gestirlo (lui ora dice di sentirli regolarmente), occupandosene anche quando si è capito che vivere assieme era troppo complicato per entrambi.

Il 24enne poi ha cominciato a chiedere soldi per la droga, e se l’anziana signora prima acconsentiva alle sue richieste, lì ha detto no. Scatenando la sua ira, la voglia di vendetta è cresciuta sempre più sino al delitto. Nei giorni successivi, emersero voci secondo cui l’81enne aveva paura. Ma come spesso accade, lo si è saputo dopo.

Ma si è trattato di un omicidio, o assassinio, in aula se ne discute, premeditato? Il ragazzo dice di no, afferma di aver preso il martello per minacciare la nonna in caso di rifiuto a dargli i soldi e che poi la rabbia abbia avuto il sopravvento. “Avevo bevuto, ero nervoso per la tanta cocaina che avevo consumato e sono andato fuori di testa quando la nonna mi ha negato i soldi”, ha spiegato. A quanto pare, dopo addirittura tornò a casa a piedi, giocò a videogiochi e cercò un incontro con una prostituta.

“Penso alla nonna? Mi dispiace per quello che ho fatto”, ha detto. Percepisce una rendita AI per un deficit mentale.
Difesa e accusa dibattono sulla premeditazione. Per la Procuratrice Pubblica Lanzillo, è un efferato assassinio premeditato, per cui chiede 16 anni, sospesi a favore di un trattamento stazionario.

La difesa invece fa notare come il 24enne fosse troppo ubriaco e poco lucido e dunque ha agito in uno scatto di rabbia. La richiesta è di 11 anni di carcere sospesi a beneficio di una misura di formazione ed educazione al lavoro per giovani adulti della durata di quattro anni.
La sentenza è attesa per oggi.

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