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03.02.2017 - 22:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il calcio ticinese contro le grandi della Svizzera. Sadiku e Marzouk, a voi la porta

Il Lugano riprende con un allenatore nuovo, il ritorno dell'albanese e la conferma di Alioski. I rossoblu hanno salutato Lurati e Milosavljevic e perso Guatelli per infortunio, ora puntano sullo juventino e su Sad.

LUGANO/CHIASSO - Si ricomincia. Il Lugano in Super League e il Chiasso in Challenge League si trovano a dover condurre la stessa lotta, quella per mantenere la categoria, e una retrocessione rischia di essere pesantissima per il futuro di entrambe, da quello sportivo a quello economico (che non sempre è roseo...). Il Lugano, con Manzo pareva proiettato nell'Olimpo del calcio. Poi, come è rapida la salita, altrettanto lo è stata la discesa, e così la conclusione dell'epopea del tecnico. Col senno di poi, ci si può chiedere quanto la lunga squalifica, frutto di un momento di rabbia per episodi arbitrali avversi, abbia influito sul futuro dell'allenatore. Renzetti ha cominciato a nutrire i primi dubbi, e alla fine, come in molti si attendevano, ha cambiato. La scelta è caduta su un'altra scommessa, su Tramezzani, che all'ombra di De Biasi tanto bene aveva fatto nell'Albania all'Europeo, ma che di fatto ha pochissima esperienza. Se a Manzo si rimproverava di essere troppo amico del calciatori, Tramezzani si è imposto sin da subito come una sorta si sergente di ferro, e il ritiro, pieno di doppi allenamenti e sedute video, lo ha confermato. Basterà? Il Lugano deve fare i conti anche con l'infortunio di Rosseti, e in attacco ha ripreso un suo ex, mai dimenticato dalla tifoseria. Armando Sadiku ha voluto fortemente tornare, spinto dalla presenza di Tramezzani. Assieme a Bruno Martignoni, il cui arrivo si inserisce nella filosofia di dare, in fondo, un cuore ticinese alla squadra, è l'unico acquisto di peso. La lotta sarà col Vaduz, che da sempre rischia di oscillare fra una categoria e l'altra, e col Thun, la compagine da sempre dedita ai miracoli che quest'anno è rimasta invischiata nella lotta per non retrocedere. Da segnalare che è rimasto Alioski, un colpo certamente importante per il Lugano. Sulla sponda Chiasso, si registrano più movimenti. In pochissimi giorni, il Sion si è assicurato Ivan Lurati e Nikola Milosavljevic, che in pochi mesi in rossoblù hanno trovato la loro rampa di lancio. In fondo, il Chiasso ha sempre detto che, in questa fase economicamente non semplicissima della sua ultracentenaria esistenza, il compito è quello di formare e lanciare giovani, e la benedizione ai due ragazzi non è mancata, come giusto che sia, però adesso Scienza dovrà ripartire. La difesa ha perso, per un infortunio alla coscia patito in allenamento, per un po' di tempo Andrea Guatelli, che nonostante qualche errore di troppo nella prima fase, rimane un perno. La società è corsa ai ripari chiamando Mitrovic, anche se tutto va presagire che si punterà su Bellante. Un altro giovane, quindi, in un ruolo chiave, e davanti a lui dovrà imporsi Cinquini, che dopo aver girovagato un po' fra le compagini ticinesi, si è imposto a Cipro e ora per vari motivi ha voluto tornare. Fra i nuovi acquisti, si segnalano delle scommesse interessanti, dallo juventino Marzouk, che nell'ultima amichevole è andato in gol, a Said del Brescia che ha ben impressionato, sino a Belometti, arrivato dal Lugano (al quale, nell'annunciata collaborazione, è stato ceduto Franzese). Marzouk, in particolare, saprà dare quel tocco in più ad un attacco che, dopo le prime ottime partite di Mujic, ha faticato? È andato via Susnjar, che nonostante le buone premesse non ha mai lasciato un segno, lascia più stupiti l'addio di Felitti, sceso di una categoria, e in prestito, per approdare al Bellinzona. Sarà difficile, a Chiasso lo sanno. Se quasi tutte le altre sono andate in ritiro, i rossoblù si sono dovuti giostrare tra l'Eracle Center, Sagnino e il Palapenz, causa anche l'emergenza neve. Per molti, la principale avversaria per la salvezza è il Winterthur, che guarda caso arriverà domani al Riva IV. Lo Sciaffusa ora ha i fratelli Yakin, e bisognerà valutare il loro peso, anche tenendo conto però delle condizioni di salute del presidente. A Wil pare che la dirigenza turca voglia smobilitare, ma speculare sulle disgrazie finanziarie degli altri non è mai bello. Il calcio ticinese, dunque, ancora una volta sfida i giganti, e per il suo futuro ci auguriamo che ne esca vincente.
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