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Cronaca
12.03.2017 - 17:460
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Stojanovic minacciato di denuncia!

Stava raccogliendo firme per il referendum assieme a un'altra persona, quando è stato portato in Municipio. Gli è stato detto che partirà una denuncia: sarebbe vietato fare propaganda politica fuori dai seggi

OLTEN - Clamoroso quanto successo nel Canton Soletta a Nenad Stojanovic e ad una donna che era con lui. I due cercavano di raccogliere firme per il referendum sulla legge di applicazione del 9 febbraio, quando sono stati fermati, portati in Polizia, interrogati e denunciati poiché la propaganda politica è ritenuta vietata sul piazzale davanti ai seggi. A raccontare l'intera vicenda attraverso Facebook è lo stesso Stojanovic, che è impegnato nell'ultimo sforzo per provare a raccogliere le firme necessarie. Ieri narrava come, in gita con moglie e figlio, fosse riuscito a trovare alcune svizzere che hanno voluto firmare al mercato dei tessuti a Weil am Rhein, in Germania, poi era passato per la festa della GISO a Berna (movimento che oggi si pronuncerà sulla richiesta della sezione ticinese di appoggiare il referendum), mentre oggi aveva in programma di raccogliere adesioni in occasione delle cantonali a Soletta. Ed ecco l'imprevisto. "Stamattina, la cancelleria municipale di Olten e la polizia cantonale di Soletta hanno cercato di impedire a Mélanie Gai e al sottoscritto di raccogliere firme per referendum-subito.ch sul suolo pubblico, a Olten, davanti agli uffici elettorali. Ci hanno poi interrogato per 10-15 minuti. È una violazione senza precedenti dei diritti politici garantiti dalla Costituzione". Sul posto c'era casualmente una giornalista, che ha fotografato il fatto e pubblicato su Twitter. La donna che era con lui ha confermato che non era mai successo qualcosa del genere, e in diversi hanno manifestato sostegno, compreso il vicepresidente del PS ticinese Sirica. Poi cos'è successo? "Ci hanno portato nel palazzo del Municipio (Stadthaus Olten), hanno chiesto i nostri documenti d'identità e alla fine hanno detto che faranno una "Anzeige" (denuncia). Al che ho risposto: "L'attendiamo volentieri, la vostra denuncia!" così portiamo l'affare davanti al Tribunale federe, se necessario. E se loro non faranno denuncia la faremo noi a loro, perché ci hanno fatto perdere 10-15 minuti, e quindi un bel po' di firme potenziali, e hanno violato i diritti politici dei cittadini. Di cosa ci accusano? La "propaganda politica" sarebbe vietata sul piazzale davanti ai seggi". "Se alla fine mi denunceranno per davvero è un altro paio di maniche, lagrado l'abbiano detto. Non escludo che domani o dopo il loro, intendendo per loro della città di Olten o della polizia, servizio giuridico giunga alla conclusione che una denuncia sarebbe controproducente per loro e che, anzi, potrebbe portare persino a una sentenza del Tribunale federale che dichiari non-costituzionale la legge cantonale di Soletta". Foto tratta dal profilo Twitter di Sarah Jäggi del settimanale "Die Zeit"
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