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Cronaca
24.03.2017 - 13:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Verso il Municipio, la ripartizione sembra definita. Minotti supera Del Don, testa a testa Battaglioni-Soldini, e Branda pare davanti a Bersani

Il Giornale del Popolo ha pubblicato la secondo proiezione in vista delle elezioni del 2 aprile. La formula 3-2-1-1 dovrebbe essere consolidata, a meno che...

BELLINZONA – Una decina di giorni e i cittadini della Nuova Bellinzona saranno chamati a eleggere il loro primo Municipio. Un appuntamento storico, che secondo i sondaggi vedrà giocarsi (ma qui effettivamente non serve essere degli esperti per pensarlo..) il posto da sindaco di quindicina fra Branda e Bersani, e probabilmente registrerà l’entrata nell’Esecutivo della Lega, che corre assieme a UDC, Indipendenti e Il Noce.

Oggi la seconda proiezione del Giornale del Popolo non registra sostanziali novità, confermando la ripartizione già ipotizzata nel primo sondaggio, ovvero tre seggi che andrebbero ai liberali, due al gruppo di sinistra ed uno ciascuno per pipidini e coalizione leghista. Ma, viene sottolineato, come sovente accade, l’incognità è il voto leghista, visto che molti faticano ad ammettere che voteranno per il Movimento  di via Monte Boglia, facendo sì che il suo risultato appaia sottostimato.

Appassionanti alcuni scontri interni per capire chi siderà fisicamente in Municipio, con un sorpasso nella Lega e alcuni testa a testa all’ultimo voto in altre liste.

Ad ogni modo, in casa socialista scontata la riconferma di Mario Branda, sindaco uscente, che è anche in leggero vantaggio rispetto all’avversario liberale, Andrea Bersani, per la poltrona di sindaco. Con lui, sembra avviarsi verso l’elezione Roberto Malacrida.

Oltre a Bersani, fra i liberali viaggia in direzione di un seggio Gianini, per il terzo posto testa a testa fra Paglia e Crugnola, con l’uscente Zanetti che resterebbe così escluso.

Il casa pipidina, continua l’incerto scontro fra Battaglioni e l’uscente Soldini, già pronosticato nel primo sondaggio.

L’unica vera novità dunque si ha nella coalizione della Lega. Se prima Orlando Del Don, ex capogruppo in Gran Consiglio per l’UDC, pareva favorito, ora il più vicino all’Esecutivo sembra essere Mauro Minotti, che ha operato il sorpasso. In effetti, facile prevedere che qui è più difficile capire gli equilibri rispetto agli altri schieramenti, e a dire il vero basterebbe lo spostamento di alcuni voti verso la Lega dai liberali o dai socialisti per spostare anche un seggio.

Ma è un’ipotesi per ora non probabile, perché la ripartizione pare definita. Sui nomi, le battaglie sono aperte.
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