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24.03.2017 - 18:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Leoni da tastiera, o meglio da penna. Non si ferma l'ondata di lettere contro Fiorenzo Dadò... ovviamente anonime

"Dopo la richiesta di controlli esterni sui mandati pubblici negli ultimi cinque anni sono aumentate". Il PPD: "se non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore"

BELLINZONA  - In politica, purtroppo, sovente vi sono persone che, per riversare rabbia e impotenza, prendono di mira i rappresentanti, di solito quelli di cui non condividono l’operato o che, in qualche modo, temono. Il problema è che manca loro il coraggio di esporsi, per cui il mezzo più usato è quello delle lettere anonime, in cui, nascosti dietro una patina di nebbia, si mostrano “leoni da tastiera” d’altri tempi, o si potrebbe dire “da penna” andando giù pesanti con insulti, che a volte toccano anche la sfera personale.

Quasi tutti i politici, a tutti i livelli, si sono trovati confrontati con questi casi di vigliaccheria. In molti ne hanno sofferto e lo hanno detto pubblicamente in diverse occasioni, hanno poi dovuto adeguarsi a un gioco sporco che è impossibile fermare.

In questi giorni il presidente del PPD Fiorenzo Dadò è preso di mira di frequente: nella sua casella della posta, tutti i giorni trova missive anonime. Se ne è lamentato attraverso Facebook, avvertendo chiunque scriva che non fermeranno la sua azione politica, semmai rinforzeranno le sue idee. Ma gli espisodi non sono cessati, anzi, tanto che con un post odierno il capogruppo pipidino è tornato sul tema.

“Capiamo che abbiamo infastidito qualcuno dei vostri amici ( politici o altro...) ma inutile insistere con le lettere anonime, senza leggerle le passiamo direttamente al tepore del fuocherello”, ha scritto, mostrando di aver deciso di non aprire neppure più e di gettarle sul fuoco.

Come la prima volta, ha raccolto la solidarietà di molti colleghi politici, che lo invitano a non mollare e a ignorare queste persone. Anche il suo partito lo ha sostenuto attraverso Facebook, scrivendo:
"Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore, disse lo scrittore francese Paul Valéry.
Oggi il nostro presidente Fiorenzo ha ricevuto nuovamente delle lettere anonime. Non parlano di politica ma attaccano unicamente la sua persona, senza né una firma né un nome. Noi di paura non ne abbiamo e andremo avanti sulla strada tracciata!”.

A ticinonews, il presidente ha detto che “il numero è aumentato dopo la nostra richiesta di istituire una Commissione di controllo sulle commesse pubbliche a incarico diretto e di affidare un mandato esterno per una verifica dei mandati diretti concessi negli ultimi 5 anni dall’Amministrazione cantonale”.

Sarebbe bello che chi si nasconde dietro alle missive anonime, non solo quelle a Dadò, avesse il coraggio di mostrare la faccia e di confrontarsi.


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