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13.04.2017 - 17:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Righini e Durisch, "non chiederemo le dimissioni di Bosia Mirra"

Il presidente del PS: "Speriamo che vengano considerate le questioni umanitarie". Il capogruppo: "ha infranto le regole ma ha agito secondo coscienza"

BELLINZONA – “Dimissioni? Solo se me le chiederà il partito”, ha detto Lisa Bosia Mirra, a poche ore dal decreto d’accusa.

Il suo partito, quello socialista, cosa ne pensa? Abbiamo interpellato il presidente Igor Righini e il capogruppo Ivo Durisch, e entrambi sono sulla stessa linea: nessuna richiesta di dimissioni.

“Abbiamo intenzione di rispettare i tempi della giustizia. Adesso Lisa Bosia Mirra ha intenzione di fare opposizione contro il decreto di accusa perché ritiene che vadano considerati gli aspetti che l’hanno spinta a compiere questi atti, legati al suo trasporto umanitario e all’azione che confermano che ha agito per questioni umanitarie. Ci sono dieci giorni di tempo in cui la Procuratrice può decider se prendere in considerazione la richiesta di Lisa Bosia Mirra oppure se confermare la proposta del decreto di accusa, dopo di che Lisa e il suo legale decideranno se andare o meno al processo”, spiega Righini.

“L’auspicio del PS è quello che la Procuratrice prenda in considerazione le richieste di Lisa Bosia Mirra e la questione legata all’azione motivata come umanitaria, con le prove che lei ha provato e che la Procuratrice ha deciso di non vedere”, aggiunge. “Speriamo che vengano considerate le questioni umanitarie, e esprimiamo piena fiducia nel lavoro della Procuratrice e della giustizia, così come dei successivi gradi di giudizio. Se si andrà a processo saremo ben felici che Lisa possa spiegarsi e far valere le attenuanti legati ai fatti che ha commesso”.

Ma in caso di eventuale condanna, cosa farebbe il PS? “Per ciò che mi riguarda personalmente (devo ancora discuterne con l’ufficio presidenziale e anche con la diretta interessata), questa proposta di condanna per come è posta i reati imputati non disonorano la persona di Lisa e quindi il partito in questo caso non entrerà in linea di conto di richiesta di dimissioni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Ivo Durisch, capogruppo. “Non chiederemo le dimissioni di Bosia Mirra. Si tratta di un decreto d’accusa su un atto che è andato contro la legge ma fatto per motivi umanitari. Era cosciente di andare a infrangere le regole, ma lo ha fatto per un problema di coscienza. Non ci sono motivi per chiedere l’addio al Gran Consiglio, non ha rubato a nessuno ma, ripeto, ha agito secondo coscienza”.
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