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24.04.2017 - 12:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Religione a scuola, non cambia nulla. Il Governo non vuole conflitti, ma l'idea è che si arriverà comunque al doppio binario di Quadranti

BELLINZONA – Non si modifichi lo status quo. Non vi sarà la materia di storia delle religioni, né secondo il modello del doppio binario di Quadranti, né secondo quello di Dadò. Il primo prevedeva un corso obbligatorio di storia delle religioni a cadenza quindicinale, con l’ora di religione tradizionale che restava settimanale ma diveniva facoltativo, mentre il secondo chiedeva che l’allievo scegliesse fra le due opzioni.

Il Governo invece, in una conferenza stampa odierna, ha presentato il suo Messaggio, che opta per non introdurre, almeno per il momento, nessuno dei due modelli.

L’insegnamento delle religioni resterà così com’è, perché sarebbe inutile creare ora un conflitto. Il modello preferito appare comunque quello del doppio binario di Quadranti, però si vuole attendere che attorno ad esso maturi un certo consenso politico, sebbene la raccomandazione ai gran consiglieri sia di respingere l’iniziativa del liberale: il rischio è di creare un conflitto attorno al tema religioso che il Ticino, in questo momento, non necessita.

Il DECS fa notare come gli allievi che si iscrivono al corso di religione classico sono in costante diminuzione, e sono pochissimi coloro che lo frequentano nella scuola post-obbligatoria. Tra le righe, si legge dunque di come l’idea sia che si arriverà al modello Quadranti, ma in modo naturale.
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