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28.04.2017 - 12:240
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Rinuncia di Masoni, per Buri "potrebbe essere un modo di ritagliarsi ancora uno spazio". Galeazzi punta su "Prima i nostri" per la presidenza del CdA

La capogruppo socialista si dice contraria alle cooptazioni, mentre quello democentrista non si sofferma sull'ex vicesindaca ma vuole andare oltre per capire cosa succederà ora

LUGANO – La rinuncia di Giovanna Masoni Brenni, col ritiro della candidatura per il Consiglio direttivo dell’Ente autonomo del LAC non convince la capogruppo socialista in Consiglio comunale, Simona Buri, mentre Tiziano Galeazzi, capogruppo UDC, si concentra su quanto accadrà ora.

Da noi interpellata, Simona Buri, pur esprimendosi a titolo personale (il gruppo non ha ancora avuto modo di parlarne), si definisce “non stupita, per nulla. Al suo posto avrei fatto magari la stessa cosa, è l’unica carta che ha ancora da giocarsi per avere chance di entrare nel Consiglio direttivo. Non capisco bene se lei intenda anche non accettare una cooptazione o se semplicemente non verrà proposta come candidata del Municipio, da parte del suo partito”.

Dunque, un abbandono solo apparente, con lo scopo di essere poi cooptata? Buri non ne è certa, “la sua lettera dice tutto e dice niente: ci fa sapere che i liberali al prossimo Consiglio comunale non la proporranno, quindi ci ritroveremo solo, immagino, con Koch e Carruba, proposti dal Municipio. Ma il fatto che lei abbia scritto questa missiva non vuol dire che lei non possa accettare una cooptazione poi proposta dal nuovo Consiglio Direttivo”. Una mossa strategica, quindi, più che un addio. “Magari sbaglio ma potrebbe essere un modo per ritagliarsi ancora un posticino. Il giorno in cui mi diranno che non ha accettato la cooptazione potrò affermare che voleva davvero rinunciare al LAC”.

La socialista è contraria a eventuali cooptazione. “Mi piacerebbe che la mozione sulla governance venga finalmente messa in atto. Vorrei sistemare le cose negli enti e nei CDA, eliminando le cooptazioni. Questo non significa affatto che io ce l’abbia con Masoni”.

Il capogruppo dell’UDC Tiziano Galeazzi, da noi contattato, non vuole parlare direttamente di Giovanna Masoni. “Avrà fatto le sue riflessioni prima di decidere”. Rivolge lo sguardo al futuro, pronosticando che verranno scelti Koch e Carruba, “i quali poi potranno cooptare un tecnico se ne avranno bisogno”. Ma non vede grandi speranze per chi si era messo a disposizione, compresi Pesenti, Grassi e Cassina.

“Mi auguro che dal Municipio o dal nuovo CdA venga almeno scritta una lettera a queste persone, almeno per ringraziarli per il loro impegno”. Il secondo auspicio è “che la presidenza rimanga svizzera, dunque un “Prima i nostri” sulla presidenza del CdA per il LAC”, poi fa una battuta: “e se invece così non dovesse essere, almeno l’eletto porti il domicilio a Lugano”. E ride.
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