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07.05.2017 - 09:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Prima i nostri", "a farne le spese saranno le aziende oneste". Valenzano Rossi bacchetta "un'applicazione ipermacchinosa" e punta sui controlli

Secondo la vicepresidente del PLR, l'iniziativa è solo una "grande bugia. Chi imbroglia oggi, ahinoi, lo farà anche domani. Servono controlli efficienti e intelligenti"

BELLINZONA – A fare le spese di “Prima i nostri” saranno le ditte oneste, che “rimarranno imbrigliate nelle maglie di questa grande bugia”.

Ne è convinta la vicepresidente del PLR, nonché caprogruppo a Lugano, Karin Valenzano Rossi, in un’opinione pubblicata ieri sul Corriere del Ticino. “”I furbetti, che hanno creato i problemi con un’abusiva sostituzione della forza lavoro locale in chiave dumping salariale, passeranno comunque tra le maglie di queste soluzioni illusorie, perché chi imbroglia oggi, ahinoi, troverà il modo di imbrogliare domani”, scrive.

A suo avviso, l’iniziativa si è trasformata in “un’applicazione ipermacchinosa” e in un “teatrino grottesco di politichetta in sala provinciale” che “mette i bastoni fra le ruote a chi crea onestamente PIL e occupazione, e non propone alcuna soluzione”.

Insomma, in linea con quanto veniva detto nel forte pezzo pubblicato da Opinione Liberale, in cui ci si lamentava del troppo intervento da parte dello Stato nella vita quotidiana (coi liberali, ben inteso, veniva detto, che hanno collaborato al crearsi della situazione), non servono leggi macchinose.

Per Valenzano Rossi, la via per impedire di impiegare manodopera estera con dumping salariale (ma non condanna chi assume frontalieri in maniera regolare) sono i controlli, “da incrementare in modo intelligente ed efficiente, per sanzionare i primi (chi imbroglia, ndr) e non molestare i secondi, onesti, con leggi assurde e inapplicabili”.
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