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Cronaca
08.05.2017 - 20:100
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Parla Crotta: "sono stufo di aiutare persone che sfruttano lo Stato. È stato tutto montato ad arte, non è giusto essere trattati così"

Lo sfogo del proprietario della ditta nell'occhio del ciclone dopo il servizio di "Patti Chiari". "Dovrò mettere in disoccupazione l'80% dei miei dipendenti. Sono stanco ma cercherò di combattere"

MUZZANO – Enzo Crotta è un uomo distrutto: la sua azienda sta crollando come un castello di carte dopo il servizio di “Patti Chiari”, che metteva in dubbio (eufemismo) le condizioni igieniche con cui vengono trattate le sue verdure. Prima la Migros, poi la Manor, tutti sospendono le forniture in attesa di capire cosa è realmente successo, lui in esclusiva con noi parla della sua rabbia, della sensazione di sentirsi tradito da persone che ha cercato di aiutare. Il suo è un lungo sfogo, amaro.

La sua ditta è al centro di un ciclone. Come si sente?
“Mi sento bene nel cuore e nella testa ma stufo di vedere che gente che è in disoccupazione o in assistenza che io prendo con me a lavorare e poi mi fanno queste cose… la prendo, insomma, in quel posto. Ho quaranta dipendenti, alcuni so che si getterebbero nel fuoco per me e io per loro, altri hanno problemi ma si impegnano, altri ancora sono lazzaroni. Un mese fa avevo deciso di licenziare questi ultimi. Coloro i quali mi hanno fatto il male, perché so nomi e cognomi, sono persone che non lavoravano più qui e venivano dall’assistenza, al Ticino sono costati più di 10 milioni. Quando li aiuti e poi succedono queste cose è brutto. La Manor, la Migros, il Laboratorio cantonale non aveva mai trovato una virgola fuori posto, al limite una pianella che non andava bene da cambiare. La gente che ha mangiato la mia verdura non è mai stata male”.

Dunque lei è convinto che abbiano agito apposta contro di lei, creando quelle immagini volutamente?
“È tutto montato ad arte. Ho delle foto con data e ora in cui si vede come mi hanno ridotto il laboratorio, hanno rovesciato quindici o venti casse di cose di scarto, terriccio delle serre in giro, ci sono volute ore con diversi operai a pulire. Non voglio chiamare i colpevoli b------i, però è gentaccia: non c’è nessun svizzero, ma non è quello il fatto, ci sono persone di colore che lavorano qui e che per me farebbero di tutto. A loro do anche dei soldi in più per aiutarli a andare in vacanza, e me li ridanno a poco a poco senza un centesimo di interessi. La ruota prima o poi gira, a chi ha fatto quelle brutte cose però purtroppo gira sempre bene perché sono mantenuti dallo Stato, con soldi che abbiamo pagato tutti noi, e questo mi fa male”.

Migros e Coop hanno sospeso le forniture, ci conferma? Vi siete sentiti?
“Con la Migros ho appena parlato al telefono. È normale che abbiano fatto così. Quando ho visto quelle foto ero convinto che non fosse la mia azienda, ci ho messo un attimo a riconoscerla. Abbiamo trovato un accordo con Migros, non possiamo ancora dire su cosa. Ho quaranta dipendenti, e ora molte persone si troveranno in difficoltà. Mi chiede se ho paura? Ho sessantaquattro anni, non vado in vacanza da quarant’anni, non faccio mai libero al sabato e alla domenica, tranne quando sono stato colpito da infarto, perché se manco io la ditta si ferma e ho quaranta persone a cui pensare. Sono arrabbiato perché tutto il mondo sta andando in malora”.

Cosa accadrà adesso? Per forza di cosa, dovrete ricrearvi un’immagine…
“Non ho più le forze ma cercherò di combattere. Dovrò mandare almeno l’80% del miei dipendenti in disoccupazione, qualcosa che non ho mai fatto in vita mia. E pensare che abbiamo due o tre visite alla settimana dal Laboratorio, la Migros viene spesso a verificare, non abbiamo mai avuto problemi. A loro dispiace, capisco che devono difendere la loro immagine. Ho sempre aiutato tutti, e sono contento di averlo fatto, ma purtroppo tra dare una mano ai bastardi o ai poverini c’è una bella differenza. Devo imparare a non farlo con chi ha approfittato dello Stato. Le faccio un esempio…”

Prego.
“Cercavo uno che mi facesse i succhi di frutta, la disoccupazione mi ha mandato un cuoco. L’ho fatto venire  a provare, dopo poche ore era già andato via perché aveva la tendinite. Allora ho guardo il suo curriculum, che non avevo letto, e ho visto che a 52 anni era stato mandato via da diverse case anziani. Non trova lavoro perché non ha voglia di fare! Mi sento preso in giro, il nostro è un lavoro duro, e c’è poco margine, basti guardare i prezzi”.

Cosa vuole dire ai suoi consumatori?
“Io sono sempre stato giusto, avremo fatto 1'000 analisi senza aver mai avuto un problema, con risultati eccellenti da tutti. Pensiamo alle foto che sono circolate in tv, non si vedono altre persone: hanno gettato per terra la sporcizia e scattato le immagini nel momento della pausa. È stata una vendetta, la loro, perché dicevo loro come lavorare, ma che se non avevano voglia non avrebbero più lavorato con me. E qualcuno mi ha detto che sapeva che avrebbero fatto questa brutta cosa alle mie spalle.

Come si sente rispetto alla redazione di “Patti Chiari”?
“Malissimo, le dico la verità. Li ho fatti entrare, mi hanno detto che non tratto bene gli operai, ho chiamato un operaio, uno di quelli di colore, e gli ho chiesto come si trova da noi. Ha risposto che si trova meglio che a casa sua, e che gli avevo appena anticipato lo stipendio perché sua moglie, in Africa, sta male e avevano bisogno immediato di soldi, oltre dargli 3'000 franchi. Ha fatto vedere il foglio a quelli della trasmissione, e non è stato fatto vedere. Hanno parlato anche con altri, e tutti hanno detto la stessa cosa”.

Dice di sapere chi sono i colpevoli, li denuncerà?
“Sono persone che non hanno niente, cosa le denuncio a fare? Lo farò lo stesso, ma denuncerò anche qualcuno più in alto. Non so se la redazione di “Patti Chiari”, ma mi muoverò, non è giusto lavorare per quarant’anni senza vacanze ed essere trattato così”.
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