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09.05.2017 - 22:280
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

È proprio la giornata delle bandiere: dove sono finite quelle della Lega? In lavanderia o... sparite per protesta?

Il vessillo del Movimento non sventola più in via Monte Boglia: un gesto di protesta dell'ala barricadera dopo l'appello di quindici deputati a favore della tassa sul sacco? Attilio Bignasca dà la colpa al bucato

LUGANO – Dopo quella europea su cui si è concentrato il dibattito in Gran Consiglio, stasera scoppia il caso delle bandiere in via Monte Boglia. Da domenica non sventolano più i vessilli della Lega nella sede storica del Movimento.

Ad accorgersene è stato ticinonews.ch, che ha parlato di una protesta dell’ala barricadiera. In seno alla Lega c’è infatti in atto una battaglia interna, con una parte del partito che ha lanciato i referendum contro la tassa sul sacco, sostenuta invece da parte dei rappresentanti.

Una guerra interna che sinora era stata solo verbale. A far traboccare il vaso, probabilmente l’appello di quindici deputati, che sul Mattino, settimanale che sostiene il no ma ha promesso di dare spazio anche ai fautori del sì, hanno rivolto un appello ad approvare la tassa. E allora l’ala guidata da Boris Bignasca avrebbe tolto le bandiere dalla sede in segno di protesta.

Lui, contattato da liberatv.ch. non commenta, mentre suo zio Attilio spiega che le bandiere, ogni tanto, vanno lavate, e che dunque sono semplicemente in lavanderia. Una spiegazione che appare ai più ironica, si vedrà nei prossimi giorni se ricompariranno…. fresche di bucato.
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