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Sanità
14.06.2017 - 19:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Dirigente frontaliere all'OSC? Parte l'interrogazione, "come mai è stato scelto? È stato indetto un concorso? Se sì, chi ha partecipato?"

Secondo il Mattino, si tratterebbe di un residente a Como, e il concorso ci sarebbe stato e avrebbero partecipato anche svizzero e domiciliati. Leghisti, democentristi e un liberale vogliono saperne di più

MENDRISIO - Un primario frontaliere all'EOC: la notizia fece scalpore. Si aggiunsero poi altri medici con responsabilità di conduzione che vivono oltre confine. Adesso, scoppia un nuovo caso, sollevato domenica dal Mattino, e su cui alcuni deputati democentristi, leghisti ed anche un liberale, hanno voluto subito chiedere lumi.

Questa volta, si tratterebbe di un "dirigente, presso l’Unità terapeutica riabilitativa (UTR)  sempre nel settore della sanità-socialità, in possesso di un permesso G per frontalieri"

"Con questo non si intendono mettere in dubbio le capacità professionali della persona in oggetto, ma sollevare il fatto che un dirigente, con le specializzazioni richieste e sicuramente valide, sarebbe stato reperibile anche sul nostro territorio, sia cantonale che svizzero", scrivono il primo firmatario Tiziano Galeazzi, i compagni di partito Gabriele Pinoja e Lara Filippini, i leghisti Boris Bignasca e Massimiliano Robbiani e il liberale Andrea Giudici.

Però, "con questo ennesimo caso ci si chiede se l’Amministrazione pubblica abbia o meno percepito il dissenso e il malumore popolare più volte espresso in votazione e che riguarda la volontà di dare sostegno concreto (e non solo a parole) al mercato del lavoro interno, per cui a lavoratori ticinesi o residenti stabili. Tralasciando le "percezioni" di alcuni uffici di ricerca cantonale, alquanto discutibili, ma attingendo alla forza lavoro qualificata in modo concreto sul nostro territorio dove, per innumerevoli professioni, sono attive scuole e percorsi di formazione all’altezza della necessità, della situazione e di una eventuale concorrenza da cui attingere fuori confine.".

L'accusa è pesante: "Questo tipo di notizie vanno a minare e mettono in dubbio la credibilità per quanto riguarda il modo di agire e di scelta nel settore delle assunzioni pubbliche e, di riflesso, anche il modo di agire e gestire la politica del Cantone Ticino".

Dunque, le domande che pongono al Governo sono le seguenti:

"1. Risulta al vero che è stato assunto di recente un dirigente con permesso G presso l’OSC-UTR ?
2. Se sì, Quando è avvenuta la nomina di questo dirigente nell’OSC-UTR?
3. E’ stato aperto oppure no un concorso pubblico per questo specifico incarico di responsabilità? Se sì, quanti candidati hanno concorso e di questi quanti erano indigeni e quanti provenienti dall’estero? 
4. Su che basi specifiche (tecniche e formative) è stato assunto un dirigente con permesso G all’UTR? 
5. Personale: Nell’OSC quanti sono gli impiegati e/o dirigenti residenti (in numero e percentuale) e quanti sono coloro che hanno un permesso G?"

Secondo il Mattino, si tratterebbe di una persona residente a Como, e al concorso avrebbero partecipato sia svizzeri che domiciliati. Sarà così? Il Consiglio di Stato, ora, dovrà rispondere.


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