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Cronaca
26.06.2017 - 11:580
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Una classe di liceali lotta per tenere unita una famiglia siriana. Bertoli è al loro fianco: "verificherò quanto è possibile fare"

La IV C di Lugano ha svolto del volontariato durante l'anno e ha conosciuto la famiglia Gemmo. I due figli maggiori, che sono il sostegno economico, rischiano di essere rimandati in Grecia. Il padre è malato, raccolte quasi 1'000 firme online

BELLINZONA – Sono storie, ogni volta, che commuovono. Che dividono l’opinione pubblica, tra chi è rigido e vuol far rispettare le leggi, e chi chiede che prevalga l’umanità.

La vicenda, questa volta, riguarda una famiglia siriana, i Gemmo. Sono curdi siriani, si trovano in Svizzera da oltre un anno, dopo aver lasciato la loro terra quattro anni fa. La famiglia è composta dai genitori e da quattro figli: i più piccoli hanno ritrovato una parvenza di vita normale, frequentando la scuola, il padre purtroppo è provato dal lungo viaggio per fuggire, ed è stato a lungo ricoverato a Mendrisio. Dunque a provvedere ai bisogni economici e non solo di tutti. Ma il dramma rischia di introdursi di nuovo nel loro nucleo familiare: i due ragazzi, infatti, sono stati registrati come chiedenti l’asilo in Grecia, e il 30 giugno la Svizzera dovrebbe rimandarli lì.

A far conoscere l’intera storia è una classe di liceali, la IV C del Liceo Cantonale di Lugano, che durante l’anno ha svolto del volontariato nel centro per rifugiati di Paradiso, dove ha incontrato la famiglia. E nel giorno in cui avrebbero dovuto solo festeggiare la maturità, concedendosi al massimo qualche ansia per l futuro che li aspetta, hanno voluto parlare dei Gemmo, chiedere a Manuele Bertoli di aiutarli.

Hanno promosso una raccolta firme online, cui hanno aderito 941 persone al momento in cui pubblichiamo l'articolo, da indirizzare a Walter Gianora, presidente del Gran Consiglio, a Giorgio Fonio, presidente della Commissione petizioni, e al  presidente del Governo Manuele Bertoli. Hanno firmato anche personaggi illustri,tra cui il vescovo Piergiacomo Grampa, svariati docenti, psicologici e medici, Dick Marty, Chiara Simoneschi Cortesi, Alberto Nessi, Cornelio Sommaruga, Daniele Finzi Pasca.

La Grecia, scrivono i ragazzi, non rispetta i diritti umani, e “i rifugiati, specialmente se soli e in giovane età, rischiano un trattamento disumano”. Oltre al fatto, ovviamente, che si distruggerebbe una famiglia che ne ha già passate tante.

Manuele Bertoli, che sul tema espulsioni che rischiano di smembrare le famiglie è sempre stato sensibile, a volte scontrandosi con colleghi di Governo, si è espresso su Facebook:

"Un'altra storia tragica
Ho visto la petizione che sarà consegnata domani inerente alla famiglia G. e posso ben capirne i fondamenti, perché storie difficili o molto difficili non dissimili da questa ve ne sono diverse che passano mensilmente dal tavolo del Consiglio di Stato. Verificherò quel che è possibile fare e l’orientamento del Governo al proposito, la mia posizione personale su questo genere di tragedie credo sia ormai nota".

Basterà il gesto coraggioso di un gruppo di liceali per salvare una famiglia?
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