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Cronaca
27.06.2017 - 14:030
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Cominciò tutto vent'anni fa, dal binario 9 e 3/4... Harry Potter festeggia un quinto di secolo, ma è ancora attuale

Il fenomeno creato dalla scrittrice J.K. Rowling ha saputo coinvolgere generazioni e fasce d'età diverse, fornendo elementi a bambini e adulti. Dal mondo parallelo agli amori sino ai simboli celtici...

HOGWARTS – Sì, lo sappiamo che questo luogo in realtà non esiste. Ma è meglio non dirlo, perché in molti ci credono, e sperano ardentemente ogni settembre di ricevere la lettera per la scuola di magia più famosa del mondo, quella il cui treno parte dal binario 9 e ¾ della stazione di King’s Cross.

Dove eravate vent’anni fa? Se siete ragazzi fra i 20 e i 30 anni, probabilmente avevate in mano un libro, o progettavate di comprarlo. Ecco Harry Potter, il primo volume usciva vent’anni fa. Ha segnato la crescita di intere generazioni, dalla carta stampata ai film, rendendo famosi attori che hanno iniziato giovanissimi e poi, come Emma Watson, si sono staccati da quel ruolo forse un po’ ingombrante per diventare tutt’altro.

Quanti libri resistono nella memoria collettiva come le avventure del maghetto? Una favola nella favola è quella della sua scrittrice, che iniziò il libro quasi per caso, in un momento di difficoltà economica, ispirandosi per il nome ai suoi migliori amici d’infanzia, inventando lo sport praticato da Harry dopo un litigio col fidanzato, e lo fece più simile possibile al baseball, il suo preferito. Era depressa, dopo un matrimonio finito male, da cui era nata una bambina, riversò il suo stato nei Dissennatori, creò la migliore amica di Harry, Hermione, pensando a se stessa da adolescente. E così via, ammise lei stessa di aver romanzato un sacco di personaggi della sua vita.

Rowling ha creato in tutti i sensi un mondo parallelo, una scuola dove si vive secondo altre regole, quelle che i non maghi, ovvero i babbani, non conoscono e non possono vedere. Il mondo dei giovanissimi maghi in fondo è quello di tutti noi, con gli studi, i compiti, le materie: solo che invece che matematica e italiano, si studiano gli incantesimi e le pozioni. Ci sono le rivalità, fra le varie Case e con altri studenti, ci sono gli amori, quelli adolescenziali e quelli più adulti, c’è soprattutto l’amicizia. Harry con Ron troverà un amico fedele e una nuova famiglia, quella che lui non ha mai avuto, osteggiato com’è dai parenti babbani della madre.

Già, i genitori di Harry: morti per salvarlo, non sapevano che proprio il loro bambino sarebbe stato colui che salvava a sua volta il mondo dal perfido Voldemort, che ritornerà ciclicamente, con ovviamente il maghetto con la cicatrice pronto a combatterlo.

Dunque, alla vita ordinaria si mischiano il mistero, la lotta, il noir, addirittura il giallo, la paura. Harry Potter contiene tutto, è una storia per bambini, ma è anche più complessa, con un mondo totalmente costruito dalla penne della scrittrice. E non mancano accenni tragici di romanticismo, vedi il cattivissimo Severus Piton che null’altro era, alla fine, che l’innamorato non corrisposto della madre di Harry.

Creare una realtà del genere, dove tutto quadra, dove c’è addirittura un governo a parte (a qualcuno che proprio non può digerire i politici di oggi, magari, non dispiacerebbe…), senza contraddizioni e via via più complicato, non è da tutto. E se il mondo della magia è sempre stato protagonista di vari romanzi, vent’anni fa ha preso il volo, imitato in ogni salsa, senza mai raggiungere i livelli planetari di Harry e dei suoi amici. Se adesso si va di vampiri, l’ultimo genere fantasy a spopolare, e stanno crescendo gli angeli, la saga dei maghi è chiusa. La Rowling non intende riaprirla, a parte un’opera teatrale, forse atta a riempire un po’ di nostalgia: lei stessa dice di pensare spesso ai personaggi che ha creato. E in effetti, le hanno dato la notorietà, la ricchezza e le hanno portato fortuna, dato che è una delle scrittrici più celebri al mondo e si è ricostruita una vita con un nuovo marito. Qualsiasi cosa scriverà, probabilmente, non sarà mai come Harry Potter.

Ma perché questa saga è ancora così attuale, a 20 anni di distanza, quando le mode e il mondo ruotano così in fretta?

La magia innanzitutto è immortale e sempre gradita, da Mary Poppins alle bacchette magiche, anche se comincia come qualcosa di leggero e divertente, come una bizzarra magia da compiere su un topo, per poi divenire anche oscura e pericolosa, se è vero che esiste un sortilegio che causa la morte. Essa non è estranea al racconto, che dunque non è incentrato solo sui lati positivi della vita, ma fa crescere i protagonisti attraverso prove sempre più dure e misteriose. Un po’ come la vita, insomma, dove impareranno bene e male.

La Rowling, inserendo elementi semplici cattura i più piccoli, incantati dalla magia tout court, e dal buffo maghetto con la cicatrice, ma ne mette di più complicati, in modo concentrico, per far sì che chiunque dia la sua lettura, fornendo elementi anche a chi ama la magia celtica e i suoi riferimenti. Questo fa sì che parli a varie fasce d’età, ognuna in grado di cogliere ciò che può e ciò che vuole. Educa alla diversità, con creature che non sono solo quelle umane: il buono e il cattivo c’è in ognuna di esse, in una metafora quasi antirazzista. E identificarsi in Harry, ragazzino sfortunato che scopre di essere in realtà un eroe, è facile. Le sue amicizie, le sue difficoltà, i suoi amori sono quelli di ogni adolescente. Poi, ci sono gli atti eroici contro Voldemort, ma sennò non sarebbe un libro.

Dunque, buon compleanno Harry! Nessuna saga, forse nemmeno quella di Dan Brown che rischiò di mettere in crisi parte delle visioni tradizionalmente legate alla chiesa, ha avuto tanto successo. E se dura ancora adesso, chapeau!
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