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Cronaca
13.07.2017 - 18:010
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Orizzonte 2050, e se la Lombardia (e non solo) divenisse svizzera? Intanto, Campione dice no

Un lungo articolo della Neue Zürcher Zeitung torna sul futuro della Svizzera. Dopo aver ipotizzato una nazione a 12 cantoni, ora immagina un ingrandimento in ogni direzione, con vantaggi come...

BERNA/CAMPIONE D’ITALIA – Annettersi, cambiare nazione? L’autodeterminazione dei popoli è un argomento centrale per chiunque abbia studiato un po’ di storia, soprattutto nei secoli scorsi. Ora, il termine torna di moda. Autodeterminarsi, cioè scegliere la nazione a cui appartenere, in modo autonomo.

In questi giorni, si era ipotizzato che Campione d’Italia potesse volersi “aggregare” al Ticino, smettendo così di essere italiana. Il motivo? I debiti, si parla di 140 milioni, a cui il comune deve far fronte, con la crisi anche del casinò, e soldi che andrebbero pure al Ticino e a Lugano. Ma, interpellato dal Corriere del Ticino, il sindaco Roberto Salmoiraghi, Campione rimarrà italiana, anche se auspica rapporti più stretti con Ticino e Svizzera.

Dei confini della Svizzera aveva parlato poco tempo fa anche la Neue Zücher Zeitung, ipotizzando un futuro a 12 cantoni, con il Ticino che sarebbe stato diviso. Nei giorni scorsi, il giornale, uno dei più importanti a livello nazionale, è tornato sull’argomento.

La tesi, questa volta, è quasi opposta: la Svizzera potrebbe ingrandirsi, sempre secondo il principio dell’autodeterminazione dei popoli. È dal famoso Congresso di Vienna del 1815 infatti che la nostra nazione non subisce notevoli cambi di confini, nonostante, si dica, lo scioglimento dei ghiacciai stia modificando quelli naturali. Che poi, in effetti, sono spesso una scelta arbitraria dell’uomo, e dunque non immutabili.

In un lungo articolo, viene infatti ricordato come in questo periodo storico i movimenti indipendentisti e secessionisti vadano di moda e come molte regioni ai confini con la Svizzera, escluso il Liechtestein, abbiano pensato nel tempo a un’annessione. Nel 2012, i lombardi hanno raccolto 20mila firme per chiedere che la loro regione divenisse svizzera, persino i sardi avevano sollevato il problema ed anche gli altoatesini.

A Berna, ovviamente, si terrebbe conto, prima di annettere chicchessia, dell’equilibrio linguistico. In Francia, una regione della Savoia da tempo lavora all’idea.

E la Germania? Se venissero integrate regioni italiane e francesi, ci vorrebbe anche un’estensione da parte germanica, dunque del Baden-Wuerttemberg, i cui abitanti non parrebbero contrari.

Ma nel pezzo si punta soprattutto sulla Lombardia. Di fatto, la Svizzera fa già parte della famosa Banana Blu, ovvero la parte economicamente più forte dell’Europa, che attraversa Genova, Milano, Zurigo, Monaco di Baviera, Stoccarda, Francoforte, Bruxelles e Amsterdam fino all’Inghilterra. Dunque, uno spostamento di confini cambierebbe poco, se non dal punto di vista nazionale. Viene ricordata la battaglia di Marignano, dove gli svizzeri storicamente persero il controllo della Lombardia: la NZZ scrive che la storia potrebbe essere invertita, 500 anni dopo.

Gli scenari non sono ovviamente immediati, infatti, così come quando si parlava di Svizzera a 12 cantoni, l’orizzonte temporale porta al 2050. Ora di lì, potrebbe cambiare molto, in un mondo in continua mutazione, in effetti. In Lombardia ci sarà, lo ricordiamo, si voterà presto, in autunno, per l’autonomia (così come in Veneto): non si tratta di indipendenza, ma potrebbe essere visto come un primo passo.

La Svizzera, insiste la NZZ, ingrandendosi potrebbe rimuovere gli ostacoli e divenire dunque membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, oltre che del G7. Fantapolitica?

Solo il futuro dirà… Cosa preferite, la Svizzera a 12 cantoni, oppure una nazione che si amplia e ingloba Lombardia, Baden-Wuerttemberg e magari anche Savoia?
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