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16.07.2017 - 22:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Roger, non ci sono più aggettivi. Proviamo allora coi numeri...

Il tennista svizzero a quasi 36 anni vince il torneo di Wimbledon, a 14 anni dalla prima volta, battendo in tre set Cilic. Non ha mai perso un set, e anche per questo entra ancor di più nella storia. I suoi trionfi emozionano una Nazione

WIMBLEDON – Sempre la stessa magia, ogni volta, a ogni partita, a ogni finale.  E capita spesso. Una nazione che si ferma per un uomo che con una racchetta conquista il mondo. La Svizzera celebra ancora il suo campione più amato, quello che a poco meno di 36 anni ha saputo conquistare ancora Wimbledon.

Sotto gli occhi dei duchi di Cambridge, ma anche quelli, per lui molto più importanti, di sua moglie e dei suoi figli, sempre al suo fianco, capaci di farlo emozionare ancora, Roger Federer ha vinto il 19esimo titolo della sua carriera per cui ormai non esistono più aggettivi.

E allora proviamo con i numeri. È l’ottavo trionfo a Wimbledon, il secondo titolo Slam dell’anno. King Roger ha sconfitto in un’ora e 40 circa Cilic, senza concedergli nulla. Nell’intero torneo, non ha perso un set, il quinto nella storia a riuscirci: non accadeva dal 1976, allora fu Borg. È il vincitore più anziano di Wimbledon nell’era Open, qui solo quattro tennisti nella storia hanno vinto dopo i 35 anni. Federer oggi ha stabilito un record, vincendo a 14 anni dalla prima volta.

Forse ci riproverà fra un anno, ha detto col trofeo in mano, dopo aver chiuso in tre set con 6-3, 6-1, 6-4. Ha baciato la coppa, l’ha rimirata, si è emozionato, come la prima volta. La magia sta anche in questo, nello stupirsi e nel gioire dopo ogni trofeo, anche ora che ne ha vinti una marea, talmente tanti che elencarli tutti è difficile.

Insieme a lui, festeggia la Svizzera, fiera del suo King. Quando c’è Federer, è sempre cosi.
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