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15.09.2017 - 13:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Marchesi replica a Albertoni e Modenini, "vergognose le loro affermazioni. Mi auguro che PLR e PPD replichino che rispondono solo al popolo".

"Se il volere dei votanti per loro avesse avuto un senso, non avrebbero dovuto scrivere quella lettera", afferma il presidente dell'UDC. "Invece la missiva li mette dalla parte di chi afferma di voler combattere la speculazione ma alla prova dei fatti preferisce che nulla cambi"

BELLINZONA – Prima i nostri, un fuoco che cova sotto le ceneri, perché in fondo divide la politica ticinese. E basta un’opinione o un attacco per farlo divampare. Camera di commercio e AITI hanno scritto ai deputati di PPD e PLR, per convincerli a votare no, e naturalmente l’UDC non poteva non replicare.

È furibondo, Piero Marchesi. “Per Albertoni e Modenini, i direttori della Camera di commercio e di AITI, ciò che ha deciso il popolo evidentemente poca conta, a loro importa che le aziende possano andare avanti ad operare senza regole in un mercato del lavoro che è vieppiù difficoltoso per i ticinesi”, scrive.

“D'altro canto Modenini ieri sera al Quotidiano della RSI, nel faccia a faccia sull'iniziativa Salviamo il lavoro in Ticino che propone i salari minimi, ha bellamente affermato che per un lavoratore è meglio percepire il sussidio di cassa malati piuttosto che un aumento di stipendio. Ritiene che deve essere lo Stato a compensare quanto le aziende non vogliono versare al proprio dipendente? Complimenti per la visione liberale!”, attacca. Insomma, UDC e organizzazioni economiche sono, su alcuni temi, in antitesi.

Basti pensare al 9 febbraio. “Le stesse cose che le associazioni economiche, ben assecondate dai loro rispettivi partiti, dicevano in occasione dell'applicazione del 9 febbraio a Berna. Nulla è mai applicabile, soprattutto quelle misure che metterebbero qualche regola nel mercato del lavoro a beneficio dei lavoratori residenti. Evidentemente, anche in questo caso, auspicano il pieno sabotaggio della volontà popolare”.

E non è vero, insiste, che l’UDC considera gli imprenditori degli speculatori, “abbiamo sempre difeso gli imprenditori seri e onesti, ma abbiamo anche spesso attaccato quelli che invece speculano sulla pelle del popolo ticinese. Le richieste formulate a PLR e PPD non fanno altro che mettere loro dalla parte di chi non vuole regole nel mercato del lavoro e che afferma di voler combattere la speculazione, ma poi alla prova dei fatti preferisce che nulla cambi”

“Prima i nostri è stata votata dal popolo e se per Albertoni e Modenini questo ha ancora un valore, avrebbero dovuto astenersi dal formulare queste vergognose richieste”, prosegue Marchesi, che poi si rivolge a PLR e PPD: “spero vivamente che l'appello di AITI e Camera di commercio trovi la risposta chiara "Noi rispondiamo solamente al popolo!"”.
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