Sport
19.09.2017 - 16:530
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Sul caso Rüfenacht, Pelit fuori dal politically correct. "Iniziate a vedere le persone come tali! Io mi i-----o di più se mi danno del diversamente abile"
L'atleta paralimpico Murat Pelit commenta sui social la vicenda che ha coinvolto il giocatore del Berna: "su Facebook siete tutti paladini della giustizia? Ma chi non ha mai dato del mongolo o dell'handicappato per scherzo a un amico? Vi do io un consiglio..."
LUGANO/BERNA - Ieri la polemica è corsa sul filo Berna-Lugano, dopo le affermazioni pesanti e fuori luogo di Rüfenacht, che ha dato dell'handicappato a Walker. Chiesa gli aveva dapprima risposto sui social, coinvolto in modo particolare avendo una persona diversamente abile, il cognato, in famiglia, poi era seguito un video del Lugano e infine le scuse dello stesso giocatore bernese.
A commentare come voce fuori dal coro, ovvero chiedendo di trattare le persone disabili semplicemente come persone, ci ha pensato uno degli atleti paralimpici più apprezzati e famosi a livello ticinese. Murat Pelit, come si sa, dopo un tumore maligno nel 2003 e molti interventi, è stato colpito da una paraplegia completa, ma con grande forza ha ripreso in mano la sua vita, ottenendo molti risultati positivi nello sci paralimpico.
"Dai su siamo seri! Tutti a puntare il dito contro Rüfenacht, dicendo che non si toccano i disabili, le persone con handicap e bla bla bla! Come se tutti non avete mai dato del mongolo o handicappato per scerzo ad un amico!", ha scritto su Facebook.
"Ma è possibile che su Facebook vi sientite tutti paladini della giustizia?", prosegue, terminando con una richiesta: "volete fare qualcosa di buono? Ve lo do io un consiglio! Iniziate con il vedere le persone come tali! E non classificandole come diversamente abili (a me fa incazzare di più se mi dicono diversamente abile)!".
Un esempio di grande umanità, ancora una volta, di Pelit, oltre il politically correct.