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Cronaca
23.09.2017 - 18:090
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Attraverso i valichi incustoditi, li portava alla stazione di Lugano, incassando dai 50 ai 100 euro ogni volta: in manette una passatrice

Si tratta di una cittadina africana residente oltre confine, finita dietro le sbarre con l'accusa di aiuto all'entrata illegale aggravato, dato che agiva in banda e traeva un profitto da ciò. Le persone trasportate sarebbero una trentina, ma le indagini sono appena all'inizio

MENDRISIO - Più di 30 persone portate illegalmente in Ticino nel corso di 4-5 mesi, con un compenso pagato da "capi" che andava dai 50 ai 100 euro ogni volta. È finita in manette, dopo essere stata intercettata nel Mendrisiotto a un posto avanzato per l'occasione dalla Polizia, una cttadina africana.

È residente oltre confine, e il giudice dei provvedimenti coercitivi ha già disposto la sua carcerazione, con l'accusa di aiuta all'entrata illegale aggravato, poiché commesso in banda e per un profitto illecito: dunque, nessun movente umanitario, in questo caso.

La donna attraversava con migranti a bordo i valichi incustoditi e li lasciava alla stazione di Lugano. I viaggi noti, appunto, avrebbero permesso a una trentina di persone di entrare in Svizzera, ma non si esclude che dalle indagini ne possano emergere altri. 
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