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06.10.2017 - 17:060
Aggiornamento: 21.03.2023 - 17:12

Dentro un club di scambisti. "Le coppie sono più unite, la trasgressione dà pepe al matrimonio. È permesso tutto tranne il sadomaso, e sapeste quanti bisex..."

"Fondamentale è distinguere il fare sesso dal fare l'amore. E comunque se non vengono qui, si fanno l'amante. Le ragazze rischiano di più in discoteca che nel privé". Il gestore di un club racconta un mondo nascosto, "quello che accade rimane qui. Potrei scrivere un libro..."

MASSAGNO -  La curiosità, a volte, può nascere da un semplice dialogo, sentito in un bar. Un ragazzo racconta i suoi fine settimana a un amico, “io sono uno scambista, anzi, di solito faccio il terzo”. La curiosità del giornalista ha la meglio, ma il giovane si fa subito reticente, “nessuna domanda, pensi che quando ci si incontra per strada, si finge di non conoscerci”.

Nessuno dirà nulla? Abbiamo trovato il disponibilissimo gestore di un club per scambisti a Massagno, che ci ha parlato di un mondo di trasgressione, “che però fa bene alla coppia”, garantisce. Ne avrebbe, da raccontare, “potrei davvero scrivere un libro!”.

Iniziamo da che cosa è esattamente un club per scambisti. “È come tutti gli altri club. Ci sono tante tipologie di persone che vengono, dal voyeur che vuole solo guardare, a coloro che amano vedere la moglie fare sesso, in gergo giocare, con qualcun altro, e le coppie che si scambiano: il marito della prima coppia fa sesso con la moglie della seconda e viceversa, in locali diversi. Il campo è molto esteso, c’è il fetish, per esempio, c’è di tutto… Qualsiasi fantasia può essere esaudita. Ci sono anche coppie che fanno sesso in una stanza, per fare trasgressione”.

Precisa che “niente è dovuto a nessuno, quando si è nel club si decide se giocare o meno: la quota associativa non dà diritto a nessuna prestazione, per quella serve il consenso. Devi essere in grado di corteggiare una persona, col parlare, con qualsiasi cosa.  Ogni tanto arriva qualche ragazza che lavora in bordelli e prova ad abbordare i single chiedendo soldi: non si fa, non si paga nulla, né il bere né il cibo né altro”.

Il pubblico, ci spiega, è molto ampio. “Viene dal 20enne al 60enne. Cerchiamo di fare una selezione: non vogliamo persone maleodoranti, ubriachi e non gira droga. Ci sono serate dedicate a coppie, altre dove possono entrare anche persone da sole, non per forza single, perché ci sono molti mariti che fuggono dalle mogli. La fascia più rappresentata è tra i 30 e i 45 anni, le coppie sono quasi tutte sposate. Perché vengono dei single? A 45 o hai fatto una scelta o non hai trovato la persona giusta, e dunque cerchi avventure”.

Il ceto sociale? “Dall’operaio all’avvocato sino al dirigente esoso, che spesso deve darsi una calmata perché c’è gente che pensa di pagare tutto coi soldi, qualcosa che non accetto. Comunque nel mio club viene chiunque, mi sono capitati un magistrato e un presentatore televisivo. Il 60% circa, se parliamo di coppie, è italiana”. E racconta che è successo, nei club di Milano, di trovare targhe ticinesi. Si fugge per vergogna? “Se fai qualcosa non deve esserci, rinneghi ciò che fai. Però lì ti lasci andare, è come il Carnevale: ti concedi cinque giorni di follia, nello spazio preposto. Da noi, si pratica del sesso che per alcuni è tabù, per altri è la cosa migliore al mondo”.

Ma perché c’è voglia di trasgressione? Non basta una persona sola, magari per la vita? “Dopo una routine di 10-12 anni, ci si annoia. O fai una scelta del genere, oppure lui magari va con l’amante, la segretaria in minigonna e tacchi di 15 centimetri, oppure lui si appesantisce e diventa pantofolaio e non piace più. Invece posso garantire che le coppie che frequentano il locale sono più unite, la trasgressione è condivisa. Ovvio, devi fidarti dell’altra persona, sta facendo sesso che è totalmente diverso dal fare l’amore. Ciò che accade nel privé rimane lì, fuori è un altro mondo. E si creano un intrigo, una trasgressione, che dà pepe in più al matrimonio, lo fortifica”.

Parlava di fantasie, quali vengono richieste e soddisfatte? “A volte sono rimasto sconvolto, ammetto. Non pensavo ci fossero così tanti bisex, tra uomini e donne! Persone di cui non si sarebbe mai detto, comprese coppie che conoscevo anche nella vita. Si scambiano mariti con mariti… ”.

Violenza non ne ha mai visto, le regole sono precise. “Non voglio nemmeno le parolacce, ragazze a cui viene data della t---a. Una ragazza che veste in modo un po’ succinto rischia di più in discoteca, con qualcuno che allunga le mani. Qui lo puoi fare solo dopo il consenso. I rapporti devono essere obbligatoriamente protetti, forniamo preservativi, poi se qualcuno non vuole si prende il rischio e il pericolo…”. Nelle stanze si può fare qualsiasi cosa, a parte il sesso sadomaso. “C’è chi lo fa, c’è gente che si eccita con le frustate, con le gogne, con le croci, ma non mi piace. A volte si cede il club per una serata, a porte chiuse, e lì non diciamo niente. Ricordo un tipo di Pavia, che si è sdraiato per terra e voleva che tutte le donne gli camminassero addosso coi tacchi, si eccitava così. Gli eccessi non mi vanno, assolutamente”.

Negli anni, ci dice il nostro interlocutore, “è cambiata la gente. Adesso molti club pagano delle donne, organizzano serate per i single, che in proporzione pagano di più, creando un mercato. Non lo accetto, non è più un club di scambisti, ma un bordello. Il modo di fare sesso non è mutato, lo scambio totale,  i menage a trois ci sono sempre stati. Adesso si sta meno attenti all’esibizionismo, una volta era ritenuto più scabroso”.

A volte, ci confessa, “gestire tutto, accontentare chiunque, è monotono e faticoso. Sembra di fare gli psicologi… sapesse quante ne sento, potrei starne giorni a parlarne…”.

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