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08.10.2017 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Siamo tutti flexitariani". Il mondo dei vegetariani in una due giorni a Lugano. "Perché essere vegetariani non vuol dire mangiare solo insalata"

Dal 28 al 29 ottobre al Palazzo dei Congressi di Lugano diversi ospiti, da medici a chef, parleranno del tema. Marta Lenzi, responsabile del progetto: "in Ticino sono in aumento, per moda e per senso etico. Se i ristoranti offrissero più menù adatti, crescerebbero ancora"

LUGANO – Una due giorni per affrontare le varie tematiche del mondo vegetariano, con dietisti, chef e esperti. Ticino Vegetariano approda al Palazzo dei Congressi il 28-29 ottobre. Ma quanti sono i ticinesi vegetariani? E perché hanno fatto questa scelta? Ne abbiamo parlato con Marta Lenzi, responsabile di questo progetto per Sapori Ticino, nonché esperta e storica della gastronomia. Per scoprire che…

Quanti sono i vegetariani nel nostro Cantone?
“In Ticino è molto difficile dirlo, lo vorremmo scoprire anche noi! Non ci sono dati certi, certamente la percentuale è sempre in aumento, e lo è quella dei flexitariani…”

Prego?
“Il 2017 tra l’altro è l’anno della dieta flexitariana. Attenzione, dieta significa regime alimentare, non va per forza associato al dover dimagrire, invece si parla di uno stile di vita. Comunque, è l’unione di prodotti vegetariani e non, deriva da un insieme delle parole inglese flexible e vegetariano, ovvero un vegetariano flessibile. Si intende qualcuno che mangia, per esempio, anche carne: e infatti le nostre giornate sono indirizzate anche a tutti coloro che, se non lo sono già, possono diventare flexitarianie e vogliono capire come mangiare in modo corretto. E ce lo diranno i diversi relatori ospiti, con gioia e piacere. Il cibo, sia che sia vegetariano sia che sia carne deve essere procurare piacere. Di fatto lo siamo quasi tutti: io onnivora ho deciso che all’interno della mia alimentazione mensile o settimanale mi dedico per alcune volte ad un menù vegetariano, o io carnivora scelgo di mangiare per alcune volte piatti dove non ci sono prodotti di origine alimentare”.

Come spieghiamo l’aumento? Moda?
“Dalla sempre maggior consapevolezza. Di base, negli ultimi anni le discussioni sul cibo sono aumentate tantissimo. La moda influisce, ma fortunatamente ci sono persone interessate che prendono determinate scelte per valutazioni ponderate. Stanno aumentando i giovani, soprattutto per un discorso etico, con una maggior sensibilità verso gli animali. Il concetto di vegetariano diventerà, durante i due giorni, anche una motivazione per parlare di molti altri fattori importanti legati al cibo, anche etico: pensiamo allo spreco alimentare”
.
Quindi, moda o concetti etici. E basta?
“A seconda della fascia di età, e ci verrà spiegato dal dietista, alcuni devono fare delle scelte per motivi di salute. Ma devono essere supportate da un discorso medico. A volte parlare molto del cibo porta molte persone a decidere di cambiare dieta: pensiamo a chi toglie il glutine, pur senza essere celiaco. Sul tema parleremo di grani antichi, spiegando l’importanza che essi avevano e che oggi vengono nuovamente utilizzati. Dunque, non è una moda, ma riproporre con motivazioni valide dei grani che veniva usati anni fa”.

Negozi e ristoranti si stanno adeguando?
“Abbiamo visto il cambiamento sugli scaffali della grande distribuzione. I ristoranti stessi offrono dei piatti vegetariani, ma non a sufficienza: parlando a livello sia svizzero che internazionale, i sondaggi dicono che se l’offerta fosse maggiore aumenterebbe la percentuale dei vegetariani stessi. Uno degli scopi delle nostre due giornate è far vedere che mangiare vegetariano è mangiare in modo colorato, saporito, allegro, conviviale. Ancora si pensa solo a un’insalata o a verdure scotte, e dunque se qualcuno non approfondisce non vede le varie possibilità. Cuochi e chef non competenti? No, però andrebbero variati meglio i piatti vegetariani. Voglio specificare che non è certo da oggi che si mangia in questo modo, ne siamo solo più consapevoli”.

Ci fa qualche esempio?
“Pensiamo alla cucina messicana, senza citare i paesi asiatici, che sono orientati verso una cucina vegetariana. Citerei alimenti che arrivano dal Messico e dalla Americhe, che poi noi decliniamo per altri piatti. Citerei il guacamole, tutti i piatti a base di fagioli o peperoni, molte salse. Quando andiamo a un ristorante messicano, non lo facciamo con l’idea di mangiare vegetariano bensì per il gusto. È questo il concetto che vorremmo passasse nella due giorni”.

I prezzi dei prodotti vegetariani sono alla portata di tutti o sono troppo alti?
“Non farei una distinzione, poiché sono prodotti a cui ci avviciniamo tutti. Se pensiamo a prodotti particolari è un altro discorso, ma prodotti classici, come verdure, cereali, legumi , vengono acquistati da tutti”.

per ulteriori informazioni. http://www.ticinovegetariano.ch

Paola Bernasconi
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