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13.10.2017 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Prima i nostri... agricoltori? Botta e risposta tra Marchesi e Suter, "allora si va in Italia a mangiare perché c'è più qualità?", "un conto è la valorizzazione, un altro il furto legalizzato"

Il democentrista contesta la volontà di apertura del mercato agricolo di Leuthard, per il presidente di GastroTicino "da decenni manteniamo tutta l'attività agricola coi sussidi. Come io non posso obbligare nessuno a mangiare in Svizzera, tu non puoi obbligarmi a comprare quello che vuoi tu"

BELLINZONA – “Come io non posso obbligarti a mangiare in Svizzera tu non puoi obbligarmi a comprare quello che vuoi tu e soprattutto ad un prezzo assolutamente fuori mercato”. A dirlo è uno di quelli che si lamentano maggiormente che i ticinesi vanno a mangiare in Italia, ovvero Massimo Suter.

Il presidente di GastroTicino è stato protagonista di un lungo battibecco a suon di botta e risposta con Piero Marchesi, presidente dell’UDC, che è contrario alla volontà di apertura propugnato oggi da Doris Leuthard nel campo agricolo, con meno barriere di protezione per i contadini, e un invito a una maggiore biodiversità e competitività sul mercato internazionale.

“E dove sarebbe il problema?? Quello di togliere una dipendenza Statale che ci costa centinaia di milioni dei contribuenti annualmente?? Quello di garantire 150.000.- di sussidi ogni anno per azienda agricola?

Quella di tenere alti i prezzi in maniera artificiale ed arbitraria? obbligando il cittadino svizzero a spendere di più? Il mercato del formaggio è stato liberalizzato anni orsono, ma le vendite non sono calate! Se il prodotto è valido non devi temere la concorrenza.....” ha chiesto Suter, stupendo Marchesi.

“Aprire il mercato dell’agricoltura con i costi che ha l’agricoltura svizzera rispetto all’estero ti lascio immaginare le conseguenze. Importeremo tutto dall’estero perché di contadini indigeni non ce ne saranno più. A meno di pagare loro tutta l’attività economica a suon di sussidi per dopare il mercato indigeno per renderlo concorrenziale. I boschi avanzeranno e il paesaggio peggiorerà inesorabilmente e cosí anche voi che lavorate nel turismo ve ne accorgerete. Bella lungimiranza la tua”, lo accusa, ricordando che i contadini fanno una sorta di lavoro di “giardinaggio” garantendo la bellezza dei paesaggi.

Per Suter, “un’ipocrisia. Smettiamola di credere che i contadini sono i giardinieri della nostra bella amata Svizzera e per questo devo pagare i loro prodotti il doppio se non il triplo degli altri!!!  Non ti sei mai chiesto perché Aldi e Lidl hanno i prezzi così bassi?? Ed infine, giusto per essere coerenti, quello che tu descrivi già succede!!! Già da decenni manteniamo e paghiamo loro tutta l'attività economica a suon di sussidi, per cosa?? Per avere sovrapproduzione di latte?? Oppure per venderci filetti di manzo che in realtà sono vacche da latte.....???”. Accuse pensanti all’agricoltura locale, quindi.

Il democentrista fa notare che vede un’incoerenza fra il piangere se gli avventori vanno in Italia e poi voler affossare l’agricoltura, al che si sente rispondere che “un conto è la valorizzazione dei prodotti e un’altra un furto legalizzato.  Non è possibile gonfiare artificialmente i prezzi dei prodotti agricoli a scapito della libera concorrenza e di dare la possibilità di scelta al consumatore su quale prodotto orientarsi. L'ho detto prima, se sei sicuro del tuo prodotto non devi temere la concorrenza”.

Dunque, seguendo il ragionamento, prosegue Marchesi, si va a mangiare in Italia perché c’è più qualità?

“I parametri che ci sfavoriscono sono appunto i prezzi alti che i cartelli sull'agricoltura ci impongono. E giusto per dovere di cronaca, in alcuni mesi dell'anno le frontiere per prodotti esteri vengono chiuse per favorire il prodotto interno. Che di primo acchito può anche sembrare lodevole, ma mi obblighi a comprare un solo prodotto al prezzo che vuoi tu. È libertà di scelta questa?”, si chiede il presidente di GastroTicino.

E Marchesi termina sottolineando che i problemi non sono i pomodori di Magadino bensì costo della vita e salari. “Vi lamentate e poi combattete chi è sulla vostra stessa barca. Contenti voi…”

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