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23.10.2017 - 11:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Bühler risponde a Chiesa, "una mattanza sociale in caso di vittoria del sì? Posizioni forti per scuotere il popolo. La SSR non dovrebbe per forza chiudere"

Il vicepresidente dell'UDC non è sorpreso dall'intervista del suo Consigliere Nazionale: "non è un'iniziativa democentrista. Non vedo perché SSR e RSI non potrebbero continuare come emittenti private, i finanziamenti si possono trovar. Ma prima deve esprimersi il popolo"

di Alain Bühler*

Nulla di sorprendente nella posizione di Marco Chiesa sull’iniziativa “Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo”. Innanzitutto, l’iniziativa è apartitica e non è targata UDC, quindi non c'è sorpresa se esponenti del mio partito si palesano contrari alla proposta di modifica costituzionale. Anzi, sono lecite le posizioni contrarie, assolutamente. Non è un segreto che anche all'interno dell'UDC si aprirà un dibattito sul tema, visto che non tutto il gruppo alle camere federali ha appoggiato la proposta di modifica costituzionale, tra cui Marco Chiesa appunto.

Per quanto attiene il contenuto dell’intervista, ancora una volta si tratta di tematiche strettamente RSIcentriche.

Si parta dal presupposto che l'iniziativa mira a innanzitutto a liberare i cittadini dall'obbligo di pagare per qualcosa di cui magari non vogliono fruire e a disporre di quei 450/400/365.- come meglio credono, a portare finalmente libertà e indipendenza nel mercato mediatico e dell'informazione come pure concorrenza a livello pubblicitario. Nonché sgravare le aziende non da una tassa forfettaria ma da un'imposta iniqua che dal 2019 sarà basata sul fatturato delle aziende con un importo massimo di circa 35'000 Fr..

Questi sono i fatti.

La SSR dovrà essere privatizzata? Certo.

Continuerà ad esistere? Se lo vorrà, chi dice di no è perché non vuole lavorare in ambito privato, come già fanno la stragrande maggioranza di tutti i cittadini. Ma c’è un’infrastruttura, c’è la tecnica, c’è il personale e il Know-How, non vedo come non sia possibile per la SSR proseguire la sua attività da emittente privata, e con essa la RSI. Ovviamente non sarà come mai come in passato, ma tramite abbonamenti, l’on demand sul web, la pubblicità e così via discorrendo, i finanziamenti si possono trovare eccome.

La ricerca costante del gradimento del pubblico è un esercizio che la porterà a mutare la sua offerta, costantemente, il che la renderà sicuramente differente da ciò che è oggi.

Una mattanza sociale? Come per il deserto mediatico di Marchand, si tratta di posizioni forti per scuotere il Popolo, soprattutto in un momento in cui sondaggi non sono poi così tanto a favore dei contrari.

Contropregetto? Non è più un tema visto che le Camere federali lo hanno spazzato via.

La verità è che saranno i cittadini a sentenziare sulla tassa di ricezione radiotelevisiva, nessun’altro, e lo faranno il prossimo 4 marzo per la prima volta. Sì o No. 

*vicepresidente UDC
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