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16.11.2017 - 14:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Quando le confische aiutano i conti. "Nel 2017 si è potuto procedere con la confisca definitiva di alcuni beni". Ma Vitta è pronto a cambiare il sistema delle indennità per i giovani disoccupati

Il procuratore pubblico John Noseda spiega come mai dalla Magistratura sono arrivati 18 milioni, "e ne arriveranno altri, senza scordare imposte suppletorie e multe". Il Ministro, "vogliamo un sistema che guardi più al metodo, non aiuti a pioggia". L'economia rimane stagnante

BELLINZONA – Un miglioramento di quasi 60 milioni, passando da un disavanzo di circa 30 milioni a un più 30. Incredibile! Lo Stato, le cui finanze preoccupavano e non poco, fa un balzo avanti, e torna nelle cifre nere con largo anticipo. Almeno, questo è ciò che dice il preconsuntivo pubblicato ieri. Il DFE avvisa a non abbassare la guardia, dato che sostanzialmente il risultato è dato da alcune contingenze particolari.

Quali? Su tutte, i ristorni sull’utile della BNS, 20 milioni, oltre all’aumento del gettito fiscale delle persone fisiche e anche ai soldi arrivati dalla Magistratura.

Su di essi si è soffermato, intervistato dal Corriere del Ticino, il procuratore pubblico John Noseda. I 18 milioni sono presto spiegati: “ci possono per esempio essere un certo numero di confische che si realizzano dal profilo della loro crescita in giudicato tutte in un anno. È il caso del 2017, durante il quale abbiamo avuto una serie di incarti per i quali è stato possibile concludere con la definitiva confisca dei beni. Sia nell’ambito di procedimenti archiviati con un decreto d’accusa, sia in quello di procedimenti chiusi solo con un decreto di confisca”.

“Queste cifre sono generalmente legate a procedimenti per reati economico-finanziari. Si tratta in prevalenza di episodi di riciclaggio, interno e internazionale, e di casi di amministrazioni infedeli nell’ambito bancario e della gestione patrimoniale. Fattispecie, queste, per le quali riusciamo a individuare degli importi che possono essere sequestrati. Sul fronte del riciclaggio, generalmente di beni di provenienza illecita spesso anche estera, è probabile che vi siano anche una serie di sequestri che erano stati effettuati, perché di nostra competenza, in occasione di fermi di persone alla frontiera”: e ve ne saranno altri, presto, senza scordare imposte suppletorie e multe.

Il Governo ha anche ridotto le spese, fa notare Christian Vitta, che prevede un buon risultato anche nel 2018, con un avanzo di 7 milioni. Adesso non sono conteggiati i 18 milioni della tassa di collegamento, si dovrà trovare una risposta definitiva in merito. E alla domande de La Regione in relazione agli sgravi fiscali, è convinto che non vanificheranno nulla, anzi, “sono già considerati nel preventivo del 2018”.
Conferma che si sta pensando a una soluzione diversa per le indennità di disoccupazione dei giovani, ovvero “abbiamo puntato su un compromesso che guarda più al metodo che non all’impegno finanziario. Vogliamo mirare meglio gli aiuti, evitando sussidi a pioggia, per rendere più efficace questo strumento”.

L’economia, comunque, è ancora in fase di stagnazione, precisa, e si sta puntando sulla digitalizzazione.
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