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18.11.2017 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Caro Pini, 'Ti aspetto fuori' non è un passo avanti della democrazia ma un degrado della politica. Non siamo venuti per osservarvi bensì per farvi vedere che vi osserviamo"

Uno degli organizzatori della manifestazione risponde al deputato liberale: "l'evento è nato dall'esasperazione del vedere Governo e istituzioni fare muro di gomma e cortina fumogena attorno alle loro manchevolezze. Ci volete sempre presenti? Pagateci come noi facciamo con voi"

di Mattia Corti*

Caro Nicola Pini,

ho letto con piacere l’editoriale di Opinione Liberale: adesso che non c’è più Il Diavolo gli unici due giornali satirici ticinesi sono rimasti il CdT e il vostro foglio di partito, ragione per cui non me ne perdo uno!

Questa volta si parlava di “T’aspetto fuori”: quella manifestazione nata non da un accresciuto senso civico dei cittadini nei confronti dalla politica, tanto da portarli di persona ad assistere alle sedute del Gran Consiglio, ma dall’esasperazione nel vedere Governo e istituzioni fare muro di gomma e cortina fumogena attorno alle loro manchevolezze e, purtroppo, ai loro traffici. Per cui non siamo venuti lì per osservarvi – perché già lo facciamo attraverso i media - ma specificatamente per ricordare a voi che vi stiamo osservando! E questo perché, a guardarvi, pare vi siate dimenticati proprio dell’esistenza di cittadini, alcuni normali, che vi guardano con sconcerto.

Quindi “T’aspetto fuori” non va inteso come un passo avanti della democrazia dove il cittadino salta il lavoro e la cena in famiglia per seguire e restare fino a tardi a osservare le vostre sedute, ma come un passo indietro della politica che è stata capace di esasperare così tanto alcuni cittadini da fargli decidere di venire di persona a darvi un richiamo ufficiale! Un richiamo ufficiale: perché di questo si tratta!

Ecco perché il rammarico sullo scarso interesse del pubblico verso gli altri temi in programma è un pelino fuori luogo: e sempre perché il senso della manifestazione non era dimostrare che vi seguiamo, perché ripeto, lo facciamo già attraverso i media, ma lanciare un segnale per richiamarvi all’ordine.

Per cui la lista di cose belle fatte a Cassarate e ad Acquarossa non sono motivo di vanto perché è esattamente il lavoro che dovreste fare. E non solo, perché se “PLR: Passione, Lavoro, Risultati” si traduce in un salario minimo da 18.75 all’ora significa che c’è ancora molto da lavorare per sentirsi con la coscienza in pace ed evitare ulteriori manifestazioni.

Fatto sta che noi paghiamo già voi per seguire il vostro operato, quindi diventa difficile passare uno o due giorni lavorativi al mese in Gran Consiglio per vedervi fare ciò che dovreste fare comunque: quando le cose funzionano bene, noi vi osserviamo attraverso i media. Mentre venire a osservarvi da vicino non è appunto un’evoluzione della democrazia, ma un degrado della politica.

Certo: di mio sogno proprio uno spazio dedicato ai cittadini e sovvenzionato da tutti i partiti e dal Governo. Uno spazio in cui la “trasparenza” di cui parli e l’interazione tra cittadini e politica possa trovare uno spazio demilitarizzato in cui svolgersi. Ma quella è un’altra cosa: la manifestazione “T’aspetto fuori” era un richiamo all’ordine dopo tutte le vaccate che abbiamo visto e sentito a proposito dello scandalo Argo 1 e non solo.

Quindi? Quindi io ti osservo - se me lo chiedi e se devo farlo perché non ce la fai da solo - ma allora mi paghi: come facciamo noi cittadini con voi!

*blogger, uno degli organizzatori di “T’aspetto fuori”
(La risposta è naturalmente a titolo personale)
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