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25.11.2017 - 14:360
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Da allievo a... supplente. La proposta di Bernasconi, "perché chi partecipa al Mentoring non possa sostituire il suo mentore in Gran Consiglio, in caso di assenza?"

Sinue Bernasconi, che racconta come si è avvicinato alla politica "dopo che per anni gettavo via il materiale di voto, poi la curiosità...", lancia una possibile estensione del programma del PLR. Pagani: "se dei giovani si interessano alla politica, è sbagliato non aiutarli"

BELLINZONA – Sinue Bernasconi sta partecipando al programma Mentoring del PLR: il suo “insegnante” è Giovanni Pagani. Vediamo cosa hanno raccontato in merito.

Quando ha iniziato a occuparsi di politica e quale ruolo/ruoli riveste attualmente?
Giovanni: “Sono un “nuovo arrivato” della politica. Dal 2016 sono deputato al Gran Consiglio ed ho iniziato a frequentare il Comitato Cantonale un paio di anni prima. Gli studi e la vita professionale mi hanno tenuto lontano dal Ticino per una ventina di anni. Al mio rientro, una decina di anni fa, ho iniziato ad avvicinarmi alla politica attiva”.
Sinue: “Ho iniziato a interessarmi di politica verso i 21 anni. Prima il materiale di voto finiva sistematicamente nella carta da riciclare. Un giorno, senza un motivo particolare se non la curiosità, ho deciso di dare un’occhiata ai siti dei vari movimenti e gruppi politici giovanili. A priori non ne ho escluso nessuno. Quello dei GLRT mi è subito parso il più moderno, accattivante e aggiornato. Anche a livello di programma politico mi rispecchiavo nella maggior parte delle posizioni che stavano a cuore ai GLRT di allora. Ho dunque preso contatto con la sezione giovanile locale – presieduta da Vincenzo Crimaldi – e lì è iniziato il mio rapporto con la politica. In questo gremio ho avuto modo di conoscere politici di spessore, che stimo e che hanno sicuramente contribuito alla mia maturazione politica come l’attuale Municipale di Mendrisio Samuele Cavadini e il capogruppo PLR in Consiglio comunale Giovanni Poloni. Fu proprio quest’ultimo a propormi la carica di vicepresidente GLRT, un ruolo che ho ricoperto con impegno per un paio d’anni. Attualmente sono membro di Comitato ALRA e presiedo il CIRCA (Comitato interpartitico per la regolamentazione della canapa)”.

Cosa l’ha spinta ad avvicinarsi alla politica?
Giovanni: “L’interesse per la “cosa pubblica” l’ho sempre avuta. Da ragazzo seguivo con interesse le discussioni in famiglia su temi politici. Quando sono tornato in modo stabile in Ticino, si è aperta la possibilità di partecipare attivamente alla politica. Non volevo stare a guardare e occuparmi unicamente delle mie cose quando il nostro cantone deve affrontare notevoli sfide: il sistema politico di milizia mi dà la possibilità di proseguire la mia attività professionale e contribuire in prima persona alla gestione ragionata di tali sfide”.
Sinue: “La curiosità di scoprire questo mondo che in casa mia arrivava soltanto attraverso i giornali e la TV. Ma anche – e soprattutto – il desiderio di cambiare ciò che non andava nella società in cui vivevo, di essere cittadino in modo attivo e propositivo, portando avanti progetti e iniziative volti al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, vera e proprio bussola che dovrebbe orientare l’agire di ogni politico”.

Cosa l’ha spinta a mettersi a disposizione come mentore?
Giovanni: “Se ci sono dei giovani che si interessano alla politica, sarebbe del tutto sbagliato non aiutarli. Chi siede in Gran Consiglio è sicuramente un candidato ideale per il ruolo di mentore. Penso che il programma di mentoring del PLR sia un ottimo modo per stimolare e formare esponenti politici di domani”.

Cosa vuole trasmettere al giovane politico con il quale è in tandem?
Giovanni: “Più che trasmettere qualcosa, mi piace vedere il mentoring come un affiancamento con il giovane dove entrambi ne traggono giovamento. Tornando alla sua domanda, innanzitutto, vorrei trasmettere l’importanza del rispetto delle opinioni altrui e delle persone con idee differenti: penso che il dibattito politico possa solo migliorare con un maggior rispetto reciproco. Inoltre, vorrei far passare il messaggio di come sia importante studiare e comprendere a fondo gli argomenti in discussione ed accettare i punti di vista delle altre persone. Questo aiuta a formare solide opinioni e portarle avanti con convinzione”.

Perché si è candidato per partecipare al programma Mentoring del PLRT?
Sinue: “Principalmente perché per essere in grado di fare della buona politica – oggigiorno pratica ormai desueta – bisogna imparare da chi la politica la fa e la respira da decenni. È così che si possono comprendere i sottili meccanismi che regolano il funzionamento della politica, della società e delle istituzioni. Seguendo un politico d’esperienza è possibile carpirne i segreti del mestiere, imparando pian piano a muoversi in quel mondo, talvolta irrazionale e isterico, ma necessario, che è la politica; un universo fatto di ideologie, di tattiche, di campagne, di media, ma soprattutto di persone che – ognuna a modo suo – vogliono lasciare la loro impronta nella società in cui vivono; sovente, ma non sempre, coll’intento di migliorarla”.

Cosa si aspetta dalla partecipazione al programma di Mentoring?
Sinue: “Innanzitutto d’imparare molto. Ma anche di lasciare qualcosa di positivo al mio mentore. Il rapporto di mentorato non penso che debba essere unidirezionale, ma inteso e vissuto come un reciproco arricchimento. Detto altrimenti, Torval diceva: “Non ci sono maestri, ma soltanto allievi”. Un adagio che apprezzo e che ritengo sia sempre valido, in politica come nella vita. Un’estensione futura del programma Mentoring che sarebbe interessante introdurre – previa approvazione di un apposito atto parlamentare – sarebbe la possibilità che il mentii possa far le veci del deputato in sua assenza, ossia avere il diritto di prender parte alle riunioni commissionali, di votare e prender la parola nelle sedute di Gran Consiglio, d’inoltrare atti parlamentari e via discorrendo. Quest’esperienza altamente positiva e motivante è stata riportata da Philippe Nantermod, giovane Consigliere nazionale PLR (in passato deputato-supplente, e poi deputato, al Gran Consiglio vallesano), che si potrebbe eventualmente coinvolgere nel caso in cui questa proposta raccogliesse l’interesse dell’attuale dirigenza PLRT”.

Cosa significa, in concreto, svolgere il ruolo di mentore in questo programma?
Giovanni: “Seguire assieme l’iter parlamentare di specifici atti, condividere e approfondire i temi in discussione. Questo significa comprendere sia il funzionamento tecnico del parlamento che le discussioni e le differenti sensibilità in modo molto aperto”.

Perché un giovane dovrebbe candidarsi per partecipare a questo programma?
Giovanni: “Precondizione è l’interesse per la politica. Se un giovane ha voglia e curiosità per la politica, cosa c’è di meglio che avere una persona attiva in Gran Consiglio che lo accompagni e con cui discutere?”

Quali sono le qualità necessarie da entrambe le parti (mentore e giovane politico) affinché il programma funzioni e benefici entrambi?
Giovanni: “La passione, la voglia di condividere, accettare punti di vista discordanti. Inoltre dedicare tempo ed impegno”.

Può descrivere in una o due frasi la sua idea complessiva sul progetto…
Giovanni: “Senza pomposi proclami e burocrazia, il programma di mentoring del PLRT avvicina, in modo semplice e diretto, giovani interessati alla politica a chi è “dentro” la politica: seminare per creare una nuova generazione di politici competenti”.
Sinue: “Il progetto Mentoring del PLR permette di apprendere e di confrontarsi con politici navigati. Questo non significa lasciarsi inculcare dogmi e verità assolute. Qualcuno diceva: “Se insegni, insegna anche a dubitare di ciò che insegni”. Uno degli insegnamenti che spero di ricevere dal mio mentore è proprio quello di riuscire a osservare una stessa questione politica con più occhi e da diverse angolazioni. Solo analizzando la questione mettendosi nei panni di tutte le parti coinvolte, direttamente o indirettamente, da una questione politica si può giungere alla migliore soluzione”.





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