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02.12.2017 - 14:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Blocco dei permessi, è scontro PLR-PPD. "Misura inapplicabile e inefficienti, e poi un conto sono i contratti, un conto la realtà...". "E allora aboliamo ogni regola"

Fonio aveva attaccato i liberali, "non basta una spilla per difendere i ticinesi", che hanno contrattaccato: "eviti di calare lezioni, dato che sa come vanno le cose. Noi difendiamo gli onesti". Sui social, il pipidino si chiede, "questa iniziativa dà veramente fastidio... perché secondo voi?"

BELLINZONA – È ormai battaglia fra il PLR e il pipidino Giorgio Fonio. Quest’ultimo infatti non si capacita di come i liberali presenti nella Commissione della Gestione abbiano potuto bocciate la sua iniziativa di bloccare i permessi di fronte a contratti irregolari, ovvero troppo bassi.

Su Popolo e Libertà aveva rivolto un duro affondo al PLR: “fatico ancora a comprendere la posizione dei deputati PLR che, con convinzione, hanno bocciato la nostra proposta proponendone una che definirla annacquata è ancora un complimento. La concretezza dell’azione politica è il saper tramutare in proposte applicabili le problematiche con le quali sono confrontati i nostri cittadini”, sono i passaggi più significativi.

“Il nostro Cantone non è solo grandi imprese o globalisti come sembra invece ritenere il PLR ma è anche migliaia di ticinesi che faticosamente tentano invano di sbarcare il lunario. È a loro che noi vogliamo dare una risposta ed è a loro che il partito di maggioranza relativa in Gran Consiglio, che tra l’altro ha la responsabilità politica dei disoccupati, dovrebbe pensare. Vedremo se durante la prossima tornata parlamentare il partito che con orgoglio mostra sui propri vestiti scintillanti la spilla del Ticino saprà rispondere alle esigenze dei ticinesi con altrettanta fierezza. Non basta una spilla per difendere i ticinesi…”.

Oggi è arrivata la replica liberale. Perchè hanno votato no? “La misura è inefficace: i controlli ex ante sono facilmente aggirabili. La misura è iperburocratica: richiede l’assunzione di 15 nuovi funzionari (con oneri che si agirano sui 1.5 mio l’anno). La misura è inapplicabile: anche il PPD ne è consapevole, visto che firmava per mano della Deputata Gendotti il rapporto contrario all’iniziativa Prima i nostri, rifiutando misure illusorie poiché illegali”.

“Il PLR non si limita però a scartare le misure inapplicabili e inefficaci. Infatti si propone nell’ambito dei permessi:  L’aumento dei controlli a posteriori nei settori non coperti dai contratti collettivi di lavoro, il richiamo alle associazioni professionali di categoria e alle aziende al rispetto delle regole e alla denuncia di sospetti abusi, il richiamo ad ogni cittadino a segnalare situazione sospette, ad esempio attraverso il portale online per la segnalazione di abusi che rientra nel primo pacchetto di 8 misure del DFE per il mercato del lavoro, l'applicazione rigorosa delle sanzioni previste in caso di abusi confermando la tolleranza zero nel trattare questi casi”. Inoltre, ricorda di star promuovendo il mercato del lavoro con altre proposte, come l’insegnamento del tedesco anticipato, il mantenimento del casellario giudiziario, i CCL, il potenziamento di scuola e formazioni varie”.

Poi l’attacco a Fonio e in fondo al mercato del lavoro in toto: “Infine ricordiamo a Giorgio Fonio di evitare di calare lezioni. Nella sua veste di sindacalista dovrebbe sapere piuttosto bene che un conto è il contratto che viene mostrato alla richiesta del permesso e un altro è quello che poi avviene realmente!  Il PLR fa dunque volentieri a meno di queste lezioni di Civica e gestione efficace dello Stato: il PLR difende gli interessi dei cittadini onesti di questo cantone”.

Il pipidino non ha ritenuto chiusa la vicenda, e ha replicato attraverso Facebook:  "Quindi, visto che ci sono i criminali che fregano i lavoratori, inutile provare a fermarli. Che scemo che sono a non averci pensato prima! Comunque inizio a credere che questa iniziativa dia veramente fastidio... perché secondo voi?”.

Gli dà man forte il collega di partito, oltre che di sindacato, Lorenzo Jelmini: “Ma tu guarda che bravi sti piellerini, sopratutto solidi nei ragionamenti! Visto che un "un conto è il contratto da presentare, altro è quello che avviene realmente" allora, analogamente, eliminiamo tutte le regole che impongono atteggiamenti corretti, tanto nella realtà non verranno rispettati... Per esempio, perché mettere limiti di velocità che tanto non vengono rispettati? Su una cosa però hanno ragione Giorgio, non calar lezioni a chi vuole mantenere un sistema .... senza controlli e tutele”.
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