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27.12.2017 - 16:160
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Ci distanziamo dalle scritte, però può averle fatte chiunque". Aeschlimann crede agli ultrà, "hanno coperto subito quelle frasi"

Il direttore amministrativo del Lugano sottolinea come "le scritte che paragonano i tifosi dell'Ambrì ad Anna Frank sono comparse martedì sera. Al concerto di Antonacci poteva entrare chiunque, come sempre alla Resega. Intervenire? Noi gestiamo la pista solo durante le partite"

LUGANO – Le scritte, vergognose, nei bagni della Resega, dove si paragona Anna Frank, la ragazzina simbolo della persecuzione degli ebrei durante l’Olocausto, ai tifosi dell’Ambrì, ha fatto scalpore. Il nostro portale ne ha parlato per primo, ieri, e la notizia è stata ripresa anche da media italiani.

Il tam tam fra i fans luganesi è iniziato subito: come è possibile che siano state rese note solo dopo alcuni giorni dall’ultimo concerto, quello di Biagio Antonacci? Eppure i controlli ci sono… E in molti hanno mostrato gli striscioni del gruppo ultrà degli RdN sono scritti in modo diverso.

Abbiamo contattato il direttore amministrativo dell’Hockey Club Lugano J.J. Aeschlimann per capire cosa ne pensa.

“Innanzitutto ci distanziamo da questo tipo di scritta”, esordisce. “Ho trovato però sbagliato accusare i tifosi del Lugano, paragonandoli a quelli della Lazio (un caso simile, con un’eco incredibile, era accaduto poco tempo fa a Roma: l’impressione è che chiunque abbia fatto quelle scritte abbia tristemente preso spunto, ndr) perché la Resega è una struttura pubblica a cui tutti hanno l’accesso. Sono apparse martedì scorso, il giorno dopo un concerto, quello di Antonacci, a cui hanno partecipato molte persone. Chi le ha fatte è un imbecille però dire che è tifoso del Lugano è un passo più lungo della gamba”.

Ci faccia capire, crede che non siano stati i vostri ultrà, dunque?
“I nostri tifosi le hanno viste martedì scorso e hanno sprayato in verde sopra le scritte, in modo da coprirle. Io credo a loro. La scrittura negli striscioni è diversa? Non lo so, però loro le hanno cancellate, quindi non vedrei perché cancellare qualcosa che avevano scritto prima, ecco tutto”.

Qualcuno vorrebbe mettere in cattiva luce i fans luganesi?
“Esatto. Si tratta di una struttura pubblica, chiunque può accedere alla Resega”.

Avete intenzione di fare qualcosa, almeno cercare di risalire a chi le ha fatte?
“È impossibile. Non siamo proprietari della pista, non abbiamo accesso ai mezzi di controllo. Come Lugano siamo responsabili della pista stessa nella sera della partita, in altri momenti no, quindi non potrei fare controlli, non so se la Città stessa ha i modi per farlo. Nei bagni non penso proprio ci siano videocamere (ride, ndr), al limite si può vedere chi è entrato nelle toilette però onestamente non so se ci siano. All’interno della pista, ovvero la parte che durante i match gestiamo noi, ci sono e danno sul pubblico, quelle che riprendono l’interno, se ci sono, non sono di nostra competenza”.

Pensa però che la città agirà?
“Ho parlato brevemente con Mazza, direttore del Dicastero Sport. Loro fanno i controlli e ci chiedono di pulire eventuali scritte. Ho avuto il riscontro da parte degli RdN, che ci hanno spiegato che di solito puliscono, e avevano in programma una pulizia generale della loro curva nei prossimi giorni. Al momento c’è il color verde sprayato sopra per coprirle, poi verranno cancellate. Eravamo d’accordo che lo avrebbero fatto in ogni caso, perché il settore è tutto imbrattato, seppur di scritte meno gravi”.

Brutto pensare a chi si permette di scrivere certe cose, non pensa?
“È assolutamente inammissiible. Io ho usato il termine imbecille ma forse non è abbastanza forte”.

Paola Bernasconi
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