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05.01.2018 - 11:110
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Italia in rivolta per i sacchetti di plastica, la soluzione potrebbe essere... al di qua del confine

I sacchetti in plastica biodegradabili per frutta e verdura costeranno da 1 a 3 centesimi: esplode la rabbia degli italiani. Coop Svizzera da novembre ha introdotto dei sacchetti a retina chiamati Multi-Bag, riutilizzabili, lavabili e gratuiti, approvati dal WWF

ROMA – L’Italia è sul piede di guerra per i centesimi dei sacchetti di plastica. Dal primo gennaio, infatti, è obbligatorio far pagare i sacchetti biodegradabili dove mettere frutta e verdura al momento in cui vengono pesate, e chi non lo fa fra i commercianti rischia multe salate.

Certo non saranno quei soldi a cambiare le vite, se si pensa che il costo sarà da 1 a 3 centesimi per sacchetto, ed è stato calcolato che mediamente in un anno se ne utilizzano 150, spendendo dunque tra gli 1,5 euro e i 4,5 euro.

Il monopolio del settore è in mano ad una ditta chiamata Novamont, che ha inventato Mater-Bi, sacchetto biodegradabile con determinate caratteristiche ambientali: infatti, dietro all’introduzione del pagamento c’è anche il fattore ambientale, ovvero nel Pacifico esiste un’isola fatta di sacchetti dal nome Plastic Vortex. Lo smaltimento è stimato in circa 500 anni se le pellicole sono sottili come quelle vendute ora in Italia.

Ma gli italiani sono in rivolta, convinti che dietro al tutto ci sia una nuova tassa occulta. Tanto che qualcuno ha scritto sui social che non si è scesi in piazza per le tasse e lo si potrebbe fare per i sacchetti.

Curioso è il fatto che la soluzione è proprio appena passato il confine, ovvero da noi in Ticino. Dal dal 6 novembre Coop Svizzera infatti ha messo a disposizione buste riutilizzabili per frutta e verdura, chiamate Multi-Bag, in alternativa ai sacchetti di plastica distribuiti gratuitamente.

Si tratta di sacchetti a retina, riutilizzabili e lavabili in lavatrice a 30°C, su cui si possono attaccare e staccare le etichette con il prezzo dei prodotti acquistati. Per evitare di pagare anche il peso del sacchetto (27 g), basta pesare frutta e verdura sulla bilancia, imbustare e incollare l’etichetta sulla retina. In una sola busta si possono mettere prodotti diversi, ad esempio mele e banane o arance e cavolfiori e aggiungere le etichette con i prezzi. Le Multi-Bag sono realizzate in una fibra a base di cellulosa ricavata da legno di faggio sminuzzato e approvate dal WWF.

L’Italia vorrà copiare l’idea, spegnendo una polemica che si sta gonfiando a vista d’occhio.. per pochi centesimi?

Foto da ilfattoalimentare.it
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