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Cronaca
08.02.2018 - 12:040
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Storie diverse ma identiche nella sofferenza che portano. Bullismo ed esclusione sociale, quando si apre un vaso di Pandora

Oggi si terranno i funerali di Boris Bernasconi. A quanto pare, queste tematiche non sono estranee nel dramma del giovane 19enne: TicinoLibero ha deciso di ricordarlo e omaggiarlo dando voce a episodi e dispiaceri causati da bulli e da chi si diverte a ferire. Per provare a rendere il mondo un po' migliore

LUGANO – Oggi ci saranno i funerali di Boris Bernasconi, il 19enne scomparso e ritrovato dopo tre settimane, purtroppo senza vita, nelle acque del Cassarate.

Una vicenda che ha toccato profondamente il Ticino intero, con molte persone anche sconosciute che hanno provato ad aiutare la famiglia e gli amici del giovane a cercarlo.

Ieri tio.ch ha parlato di bullismo all’origine della tragedia del ragazzo. Boris ci è sempre stato descritto come una persona dolce e sensibile, caparbia, gentile con il prossimo, sognatore, sempre preoccupato per la felicità degli altri, oltre di soddisfare la volontà altrui e attento a non deludere nessuno. Il portale scrive di un periodo di isolamento, si era trovato con pochi amici e si sentiva tradito. Alle medie, aveva vissuto anni complicati, dove lo sforzo di andare oltre una malattia di cui soffriva, per sentirsi come gli altri, era stato logorante. Aveva vissuto difficoltà a essere accettato.

Per contro, i compagni di classe attuali si ribellano e rispondono che la loro è una classe molto bella, e che era stato Boris a isolarsi, mentre loro avevano cercato di coinvolgerlo. Saranno presenti al funerale, e parlano della sua morte come di un duro colpo.

Parlando coi parenti del giovane, sappiamo che probabilmente tematiche di isolamento e difficoltà di relazione non sono concetti estranei alla vita, purtroppo spezzata, di Boris. Non sta ovviamente a noi giudicare, né ci permetteremmo, in particolare in un momento così delicato.

Però, colpiti dalla tragedia del ragazzo, abbiamo pensato a come omaggiarlo e ricordarlo. Abbiamo chiesto testimonianze di bullismo ed esclusione sociale, ed è stato aperto un vaso di Pandora, con telefonate, messaggi, storie, episodi. Tutti diversi, ma tutti simili, nella crudeltà e nella sofferenza che portano.

E allora, oggi e prossimamente. oltre a temi correnti e magari pure un po’ leggeri, essendo in periodo anche carnascialesco, vogliamo parlarne. Lo hanno già fatto in tanti, ne siamo consapevoli. Però il giornalismo dovrebbe provare a rendere migliore il mondo. Di solito, non ci riesce: questo è un tentativo, se non altro, di sensibilizzare, di raccontare. In onore di Boris, e di tutti i ragazzi che soffrono e hanno sofferto, anche rivolto a chi ha fatto star male, per mostrare che cosa ha fatto.

Per quel che vale, il pensiero della nostra redazione oggi va alla famiglia Bernasconi.
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