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09.02.2018 - 13:240
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

"La verità sui nostri titoli". L'UNIPSA di Zugo replica ai nostri articoli

L'avvocato Massimo Silvestri sostiene che "la legge Usi non disciplina l'attività universitaria bensì l'uso delle denominazioni protette: essa è libera e tutelata da altri articoli di legge. Noi non abbiamo sede in Ticino e i nostri titoli sono stati riconosciuti in toto e/o parzialmente da diverse telematiche"

LUGANO – In questi giorni, il caso Unipolisi, che come ricordiamo coinvolge le stesse persone che gestivano l’IPUS di Chiasso, ha fatto porre a molti una domanda: quali sono le università valide, ovvero accreditate?

Abbiamo ampiamente parlato del tema, ampliandolo al mondo delle università telematiche, spiegando, anche grazie alla testimonianza di una studentessa bellinzonese laureatasi alla Marconi, come capire dove indirizzarsi. È stata da noi riportata una frase che un legale disse alla ragazza, ovvero “il rischio è quello di spendere, studiare, e trovarsi con un pezzo di carta che vale "nella Repubblica delle banane", per sottolineare l’importanza dell’informarsi in merito.

Siamo stati contattati dall’avvocato Massimo Silvestri, della Scuola universitaria privata a distanza di Zugo (l’UNIPSA, che citavamo nei nostri articoli), il quale ha chiesto un diritto di replica che gli accordiamo volentieri.

“Precisiamo che  la legge federale  sul coordinamento e la promozione del settore universitario svizzero LPSU, entrata in vigore il gennaio 2015, non concede affatto un “ riconoscimento giuridico” ma solamente una certificazione di qualità/accreditamento, considerato come “marchio di qualità”, presupposto necessario per l’autorizzazione all’uso delle denominazioni protette.

La legge cantonale Usi  non disciplina l’attività universitaria in sé ma  l’uso delle denominazioni protette sottoponendole ad una autorizzazione del Consiglio di Stato rilasciata solamente ad istituti accreditati ai sensi della LPSU.

L’attività universitaria infatti è libera e  tutelata dagli articoli 20 e 27 della Costituzione Federale , di principio non è soggetta ad alcuna autorizzazione cantonale  ed è  legittima anche senza l’accreditamento.

La lista  del DECS  quindi  non è una lista degli istituti “riconosciuti” in Ticino ma semmai di quelli pubblici e/o privati accreditati , cioè aventi il marchio di qualità, che non è la stessa cosa.

Esistono ed operano in Ticino ed in Svizzera istituti privati non accreditati, o meglio non ancora accreditati, visto che la LPSU ha concesso un termine transitorio per accreditarsi al 31 dicembre 2022, che operano in perfetta legalità  e che devono essere considerati “ riconosciuti in linea generale nell’ordinamento giuridico nazionale”  come ha stabilito il Tribunale amministrativo federale  Corte II B-5924/2012 Sentenza del 13 agosto 2013 che ci riguarda.

Il fatto di non avere ancora ricevuto l’accreditamento non può e non deve  quindi significare che i corsi offerti non abbiamo valore e che gli istituti che li offrono siano da considerare inaffidabili.

Nel vostro articolo citate la nostra università con riferimento al Cantone Ticino, riferimento non attuale visto che  dal 7 aprile 2016  abbiamo trasferito la sede legale e l’attività a Zugo, dove l’uso della denominazioni è  consentito, da quella data perciò non offriamo più corsi universitari in Ticino.

Riteniamo anche ingiustificata e denigratoria l’associazione del nostro nome  ai fatti concernenti Unipolisi e Ipus, e  al “rischio  di spendere, studiare, e trovarsi con un pezzo di carta che vale nella Repubblica delle banane”. Ciò forse può valere per altri ma non per noi: i nostri titoli sono infatti già stati riconosciuti in toto e/o parzialmente da diverse fra quelle università telematiche italiane che voi stessi citate, compresa l’Università Guglielmo Marconi nella quale riferisce di essersi laureata la studentessa di Bellinzona”.
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