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19.02.2018 - 15:520
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Solo Botta può fare installazioni provvisorie?". A Lugano Albertini lancia il mosaico di Pecoraro. "Un'opera provvisoria per smuovere le acque... ecco cosa rappresenta"

Il consigliere comunale pipidino ha presentato il suo progetto riguardante la scalinata degli Angioli. In esclusiva parla l'artista che lo ha realizzato, "sarà legato alla natura e ai quattro elementi, con un carattere misto fra astratto e figurativo. Le scalinate a mosaico sono spesso vere attrazioni turistiche"

LUGANO – Da tempo, Giovanni Albertini, consigliere comunale PPD di Lugano, desidera creare qualcosa di artistico per valorizzare la scalinata degli Angioli. Aveva cercato di raccogliere dei soldi, e si era sentito rispondere picche dall’Ente Turistico. Non ha desistito, ed ora ha presentato, almeno in parte, un progetto a costo zero, ovvero un’înstallazione di prova di 35 scalini gratuiti come prova.

E ha pubblicato le foto su Facebook, chiedendosi se “ameno un’installazione temporanea di 35 scalini gratuiti come prova il Municipio di Lugano e il Cantone l’accetteranno?! Oppure solo l’architetto .Botta si può permettere di realizzare un’installazione ( Via Crucis ) nel conteso della Scalinata Degli Angioli?! Vediamo di svegliarci!”. Insomma, non manca una vena polemica.

Il progetto dell’opera è stato realizzato da Leonardo Pecoraro, 50enne pittore, incisore, mosaicista e scultore, titolare di un atelier a Rancate (oltre che ad uno nel canton Berna). Dopo aver studiato a Brera, nell’ambito dei mosaici si occupa anche di restauri.

Giovanni Albertini, che voleva fortemente un artista mosaicista ticinese lo ha contattato tempo fa, e nel novembre 2017 è nato il progetto, ma per volontà di entrambi il progetto, a causa anche della ricerca di fondi che purtroppo non è andata a buon fine, è rimasto segreto. Ora che è stato svelato, abbiamo interpellato Leonardo Pecoraro.

“Essendo un elaborazione grafica eseguita al computer, mi sono concentrato sulla parte bassa della scalinata, in quanto i dettagli erano più facilmente leggibili. La parte alta sarà sviluppata meglio se il progetto andrà in porto”, spiega. “Comunque penso che il progetto rende l'idea nel suo insieme”.

Cosa rappresenterà il suo mosaico?
“È legato alla natura e ai quattro elementi, un tema ricorrente nei miei mosaici finora realizzati, elaborato con un carattere misto fra astratto e figurativo. Allo spettatore lascio sempre spazio all'immaginazione e interpretazione personale. Il materiale é composto da tessere di vetro, foglia d'oro, marmi, pietre naturali, ceramiche.

Riuscire a realizzarlo cosa significherebbe per la sua carriera artistica?
“Per la mia carriera può significare molto realizzare l'intera scalinata a mosaico, l'istallazione temporanea di una rampa può darmi solo una breve e limitata visibilità... appunto temporanea, ma ha lo scopo di smuovere una decisione positiva.

Le installazioni provvisorie sono a suo avviso il futuro dell’arte in Ticino, dove spesso si fatica a trovare i fondi?
“Non saprei se le istallazioni provvisorie possano essere il futuro. Purtroppo spesso penso che le opere artistiche non vengono considerate delle necessità primarie. Per questo ho proposto la mia idea di opera temporanea a mie spese. Poi se l'intera scalinata si farà, sono sicuro che i soldi saranno spesi bene. Nel mondo ci sono alcuni esempi significativi di scalinate a mosaico, vere attrazioni turistiche: Caltagirone, Rio de Janeiro, San Francisco, Beirut...”.

Lei opera in Ticino ma non solo. Che legame ha con Lugano, dove sarebbe realizzata l’opera?
“A Lugano ho molte conoscenze e negli anni ho vissuto parecchi bei momenti di famiglia e lavorativi. Quindi realizzare quest'opera concretizzerebbe questa vicinanza affettiva”.

Paola Bernasconi
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