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14.03.2018 - 11:550
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"La tecnologia 5G aiuterebbe molto anche medicina e agricoltura: ma bisogna permettere di realizzarla". Cattaneo e l'ultraveloce, una battaglia che continua

Il Consigliere Nazionale PLR si è sempre battuto per questo tema, e ora chiede che "vengano alzati i valori limiti di radiazioni non ionizzanti" per permettere di introdurre la rete ultraveloce di quinta generazione in Svizzera, che permetterà una trasmissione dati 100 volte più veloce di quanto avviene ora

di Rocco Cattaneo*

La tecnologia 5G – la rete mobile ultraveloce di quinta generazione – permetterà una trasmissione di dati 100 volte più veloce di quella attuale e aumenterà il potenziale di innovazione in svariati settori economici e nella società svizzera.

Il nostro partito sostiene il progresso anche attraverso la digitalizzazione e riconosce i benefici che si traggono da un’infrastruttura al passo con i tempi.

La 5G apre infatti nuove possibilità di sviluppo digitale in molteplici ambiti: nel settore sanitario si potranno progettare cure personalizzate e svolgere operazioni a distanza e nell’ambito dei trasporti sarà possibile investire nella cosiddetta “mobilità intelligente”. Anche il settore dell’agricoltura potrà trarne benefici, per esempio grazie agli sviluppi nell’automazione.

Qualche settimana fai principali attori della telefonia mobile hanno comunicato di voler lanciare la 5G in Svizzera già nel corso di quest’anno. Tuttavia, un’introduzione rapida è possibile solo con un innalzamento dei valori limite di radiazioni non ionizzanti – ad oggi troppo restrittivi –  stabiliti dall’Ordinanza della protezione delle radiazioni non ionizzanti (ORNI).

Il tema è di grande attualità: dati alla mano dimostrano che la maggioranza degli impianti di telefonia mobile in Svizzera ha raggiunto la sua capacità massima di emissioni e di conseguenza il rischio di un collasso è reale. Per evitare la costruzione di nuove antenne sul territorio svizzero è perciò necessario applicare delle condizioni più liberali alle regolamentazioni esistenti, pur sempre rispettando le disposizioni internazionali in materia di radioprotezione.

Lo scorso 5 marzo il Consiglio degli Stati si è dichiarato contrario all’innalzamento del valore limite di immissioni, anche se con un solo voto di scarto, opponendosi alla raccomandazione del Consiglio Federale di accettare la mozione che chiedeva una revisione dell’Ordinanza. È stata persa una prima occasione, ma non bisogna demordere: il dibattito è acceso ed è necessario proporre nuove iniziative per riportare sul tavolo la possibilità di introdurre la tecnologia 5G in tempi brevi.

Modificare i valori limite delle immissioni è infatti la soluzione più sostenibile ed efficiente. Si parla di una rete più veloce, reattiva e capiente, che sarà a beneficio di cittadini, turisti e imprese.Sosteniamone pertanto la rapida introduzione, per un’economia innovativa e competitiva in una società all’avanguardia. 

*Consigliere Nazionale PLR
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