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Cronaca
16.04.2018 - 14:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

Se social e media aprono una breccia nella maleducazione: torna al suo posto la Statua di Maria, e qualche pentito ha riportato i gonfiabili. Ma poi quei cocci nel Vedeggio...

Alcune persone nei giorni scorsi sono tornate a Locarno coi salvagenti, dicendo di non essere a conoscenza che si potessero prendere solo da una certa data in avanti. Verità o pentimento mascherato? A Melide una statua ritrovata senza due collanine, l'altra parrebbe finita in fondo a un fiume

MELIDE – Di maleducazione, ahimé, abbiamo dovuto parlare diffusamente nei giorni scorsi. Non per essere moralisti, ci mancherebbe, ma gli episodi che si accumulavano facevano pensare, dal furto di fenicotteri ormai noto da Apolide sino alla crudele uccisione dei coniglietti della scuola elementare di Novazzano, dalla sporcizia al parco di Arbedo fino ai furti di Melide.

Se ne è scritto molto, non solo noi. Si è parlato di degenerazione di una società che non sa più cosa sia il rispetto, e che difficilmente può pretendere che tutto ai piani alti vada come vuole se nelle piccole cose, quelle che non avranno il significato e l’importanza di una legge ma che sono il fondamento di un viver civile. Se non esiste la base della piramide, come può esserci la punta?

Forse qualcuno si è sentito chiamato in causa. Fatto sta che nei giorni scorsi qualche pentito coi gonfiabili di Oppy sotto braccio si è presentato a Locarno, riconsegnandoli. “Non sapevamo che si potessero prendere solo da una certa data”, si sono giustificati, “ma avendo visto altri che facevano razzia…”. Possibile che sia così, la buona fede a volte c’è ancora e non è corretto fare di tutta un’erba un fascio. L’informazione può essere sfuggita. Oppure guardando quel salvagente si sono resi conto che sarebbe stato solo un simbolo di un furto che in fondo non vale niente, perché, mettiamocelo in testa, quei gonfiabili valgono pochi franchi. Sarebbero stati il simbolo di un’azione comunque errata, e forse usarli in piscina o vederli come souvenir non avrebbe portato allegria. Anche lasciarli lì, da vedere, ogni giorno, per imparare il rispetto, non sarebbe stato male.

Per quanto concerne Melide, addirittura sono sparite due state sacre. E qui ci sarebbe da aprire un capitolo, perché se portar via qualunque cosa è errato, prendersela con oggetti sacri è davvero indefinibile. Eppure, anche qui un barlume c’è stato. La statua della Madonna è infatti tornata alla base, misteriosamente come era sparita. Possiamo rallegrarci? A metà, dato che mancano due catenine, una d’oro e una d’argento. Ma almeno la statua è tornata dove doveva essere.

Dell’altra non vi è traccia, ed anzi pare che sia stata distrutta. Dei cocci ritrovati nel fiume Laveggio all’altezza di Riva San Vitale lo hanno fatto pensare. Si attendono i rilevi del caso per capire se sia realmente la Statua di Bernardetta.

Probabilmente i ladri sono due: il primo ha preso Bernardetta, il secondo avrà agito per emulazione? Un’imitazione idiota, del “se lui fai tu posso farlo anch’io”, intascandosi anche le collanine.

Se il ritorno dei salvagenti e di Maria fanno ben pensare, l’eventuale distruzione di Bernardetta… distrugge tutto, ancora una volta. Però, un barlume c’è stato. Peccato che sia stato necessario urlare sui media e sui social, per far capire che cosa non si fa. Da un lato, siamo stati utili. Dall’altro, bisogna arrivare a tanto?

Paola Bernasconi
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