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Cronaca
19.04.2018 - 11:150
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

La mummia di Brissago potrebbe essere esposta al pubblico! Ma è pazzesco, sono serviti i nostri articoli per farla uscire dal dimenticatoio

La salma della principessa di epoca tolemaica giace da anni in un locale inaccessibile del Palazzo Comunale di Brissago, da quando se ne è parlato, la Capodiscastero Cultura e Turismo sta la vorrebbe mostrare. "Stiamo pensando a una Casa della Cultura ma ci vorranno anni. L'idea è di trovare un luogo provvisorio"

BRISSAGO – La salma di Ta Sherit En Jmen, principessa vissuta a Tebe nel periodo Tolemaico, dunque dopo il 300 avanti Cristo, giace da anni, avvolta in un sudario di bende, in una stanza abbandonata del Palazzo Comunale di Brissago. Vi è arrivata tramite un brissaghese, che l’ha donata alla collezione di famiglia: la voleva anche il Louvre, ma di lei si sono dimenticati tutti.

Sino agli articoli di liberatv.ch e successivamente del nostro portale. In Comune stanno capendo di avere un potenziale tesoro nascosto, e ora si sta cercando di trovare il modo di esporlo. Ce lo conferma la Capodicastero Cultura e Turismo Eugenia Dell’Ora, eletta nelle fila della sinistra.

Come mai questa mummia, una delle sette presenti in Svizzera, l’unica in Ticino, è sepolta dove nessuno la può vedere?
“Bella domanda! Prima di tutto, non abbiamo un luogo dove esporla, il Comune di Brissago non possiede dei locali adatti. Poi, è vero, è andata un po’ nel dimenticatoio. Si sta cercando di sistemare casa Branca Baccalà, per farla diventare una casa della cultura. Vi metteremmo un locale con l’archivio storico del comune, che ora è anch’esso inaccessibile, riordinato fino al 1980 da un gruppo di volontari, parte della Casa della Cultura: la mummia troverebbe spazio, assieme ad altri cimeli. Ma vorremmo trovarle un luogo per esporla prima, se i colleghi di Municipio concordano”.

Di che tempistiche stiamo parlando?
“Per la casa Branca Baccalà siamo ancora in fase di progettazione, i tempi della politica sono molto lunghi. Adesso vorremmo trovare degli spazi provvisori a medio termine, con anche un istoriato della sua vicenda. Bisogna vedere coi Beni Culturali che tipo di luce per esempio ci vuole, per non rovinarla. Oltretutto è stata conservata da molto tempo non in condizioni ottimali, si rischierebbe di dover intervenire per poterla esporre, la paura è che possa andare in mille pezzi”.

Avete pensato di farla vedere a tutti solo dopo gli articoli?
“Sì, quando è uscito il pezzo prima su liberatv.ch e poi da voi. Non ci avevamo mai pensato, in effetti.
È peccato che è servito che se ne parlasse dei media, è vero. La sala è inagibile, ha una soletta che va rinforzata, non può portare più di un certo numero di chili di carico”.

Potrebbe avere un richiamo turistico per Brissago?
“In effetti, anche per le scuole. Ha un valore, questa mummia. Prima apparteneva a una collezione privata, ora è del Comune di Brissago”.

PaolaBernasconi
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