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Cronaca
25.05.2018 - 15:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Le storie di successo, quelle belle. Da Correggio all'Accademia di Mendrisio, quasi per caso, e ora a New York: parabola di una giovane emiliana col Ticino nel cuore

La 29enne Ottavia Messori ha partecipato a un open day presso la facoltà di architettura dell'USI e poi si è iscritta. "Si vive a tempo pieno l'ateneo, è un laboratorio permanente di creatività. Il periodo in Ticino è il patrimonio più grande che ho portato con me". Dal 205 lavora in un prestigioso studio newyorkese

NEW YORK – In un periodo sempre più difficile per i giovani, ci sono storie che fanno bene e ridanno fiducia, facendo credere che il merito conti, che le occasioni arrivano e che studiare a Mendrisio all’Accademia di Architettura garantisca il lascia passare per una vita lavorativa di prestigio.

Questa è la vicenda di una giovane emiliana. Ottavia Messori ha 29 anni e si è laureata in architettura a Mendrisio. Dove è arrivata quasi per caso, da Correggio, la città che ora è conosciuta per essere quella di Ligabue. “Stavo finendo il liceo scientifico: ho saputo di un “open day” e sono andata. Mi piacque subito, mi colpì molto l'atelier, così decisi di fare il test d'ingresso in giugno ...ed eccomi qua”.

Gli anni a Mendrisio le sono rimasti nel cuore. “Si vive a tempo pieno nell'ateneo, è un “laboratorio” permanente di creatività; dei professori ricordo in particolare Valerio Olgiati, con cui mi sono diplomata discutendo un progetto di torri residenziali nella periferia di Lugano; e Go Hasegawa, che qualche tempo fa ho rivisto, per caso, a New York, per strada. Il periodo in Ticino è il patrimonio più grande che ho portato con me”.

Parole importanti per una carriera sin da subito importante. Infatti prestigioso è il percorso lavorativo di Ottavia, dato che “dopo la laurea all'U.S.I. sono venuta subito qua, a New York presentando il mio portfolio. Sono stata presa dallo studio “John Fotiadis Architect”, dove ho trascorso quattro mesi; quindi, nel febbraio 2015, sono entrata nello “Spivak Architects”, a Manhattan, dove tuttora lavoro”. Si è occupata di edilizia civile e commerciale, di interni e di esterni: “appartamenti, alberghi, spazi ricreativi, negozi, uffici, sia nuovi sia ristrutturazioni. Ora per esempio stiamo lavorando a un progetto davvero grande, un hotel da 600 camere”.

Con Mendrisio nel cuore.
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