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Sanità
29.05.2018 - 12:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'odissea di una paziente. "Ho dovuto insistere per farmi fare una risonanza, con una frattura ad una vertebra. Mi hanno mandato le immagini di un'altra paziente". E come se non bastasse, il gomito...

Dopo una caduta al Civico viene ricoverata senza esami approfonditi. Dopo la risonanza alla Moncucco, si scopre la frattura della T12, ma il referto che arriva è di un'altra. "Ci scusiamo, il collaboratore ha capito la leggerezza". Però lei ha male al gomito, e dopo un'ennesima risonanza, ecco un'altra frattura. "Non hanno voglia di fare esami"

LUGANO – Più di 20 giorni di dolori quasi senza una spiegazione, un pellegrinaggio in due ospedali, e come se non bastasse, addirittura l’invio delle immagini della risonanza magnetica di un’altra persona, con annessa lettera di scuse della Clinica Moncucco.

La protagonista della vicenda è una nostra lettrice. “Il 6 maggio a causa di una forte caduta sono andata in Pronto Soccorso al Civico, dove ho atteso 6 ore prima di essere ricoverata”, ci racconta. “Mi hanno fatto le lastre alla schiena e al gomito, punti in cui mi lamentavo  dai dolori e  mi è stato  risposto non c’era nulla”.

Rimane una notte in ospedale, al momento delle dimissioni rimarca i dolori, però “il chirurgo mi dice di non preoccuparmi”.

Nei giorni seguenti la situazione non migliora e lei insiste per una risonanza magnetica alla schiena. “Mi viene fatta il 13 maggio alla Moncucco, il referto parla di frattura alla vertebra T12 “. Le immagini arrivano per email ma… sono di un’altra paziente! La Clinica infatti ammette, dopo giusto reclamo, l’errore e si scusa. “Abbiamo ricevuto la sua email nella quale esprime comprensibilmente il suo malcontento in merito alla ricezione per errore di un’immagine radiologica di un’altra paziente. Il suo reclamo ha avuto tutta la nostra attenzione  ed è stato discusso con il Direttore, il Caposervizio e Caporeparto assieme alla Caposervizio qualità”, si legge.

“Siamo rammaricati per l’accaduto e ci scusiamo se la nostra struttura, in questa circostanza, l’ha delusa: consapevoli che quanto accaduto non può essere modificato. Si è trattato chiaramente di un errore umano commesso dal nostro collaboratore, il quale si è reso conto dei disagi causati e dei rischi che la sua leggerezza ha generato”. Si tratta, è evidente, di un errore umano, e la Clinica se ne è resa conto e pare averlo fatto notare anche al collaboratore, come si evince chiaramente dalla missiva. Se poi vi saranno conseguenze per lui, non si sa.

Ad ogni modo, la vicenda della nostra lettrice non termina lì. Infatti il gomito continua a farle male, ed esasperata chiede al suo medico generico una risonanza.  “Ma lui preferisce prendere i soldi del tempo in sala d’attesa!”, si lamenta. Cambia medico, e “ieri sera mi hanno fatto una risonanza al gomito: l’esito è stata di frattura al capitello radiale”.

È arrabbiatissima: “un conto è un errore medico, un altro invece è non fare le analisi approfondite, perché non hanno voglia con quello che paghiamo di cassa malati. Mi riservo il diritto di andare fino in fondo e sporgere querela, per la loro negligenza e incompetenza”, rimarca, prendendosela anche col DSS.
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