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05.06.2018 - 14:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

5 giugno, ore 10: game over sul Giornale del Popolo. "Dopo il crollo di Publicitas, era impossibile trovare le risorse necessarie, quasi 400mila franchi al mese"

La Pretura di Lugano ha decretato oggi il fallimento della società editrice dello storico quotidiano. La Diocesi. "Publicitas doveva procurare circa un introito che corrispondeva al 40% dei ricavi societari. Per non peggiorare la situazione debitoria, si è deciso di interrompere la stampa del quotidiano"

LUGANO – Game over definitivo per il Giornale del Popolo. La Pretura di Lugano ha decretato oggi alle 10 il fallimento della Nuova Società Editrice Giornale del Popolo S.A. Massagno.

Le motivazioni sono quelle ormai note. La Diocesi le ha riassunte in un comunicato.

“La società riscontrava da tempo crescenti difficoltà economico-finanziarie nell’esercizio della propria attività, dettate principalmente dalla generale contrazione del mercato editoriale, dalla riduzione del numero di abbonati e dall’importante calo dei proventi della pubblicità.

Nei primi mesi dell’anno 2018, in particolare a causa della perdita sopportata nell’ambito del fallimento di Publicitas, si è venuta a creare una situazione di eccedenza di debiti - verso i fornitori e verso i dipendenti per tredicesime in maturazione e contributi sociali - che ha imposto all’Amministratore unico il deposito al Giudice del fallimento dei conti al 31 marzo 2018 in ottemperanza alle disposizioni di legge in materia.

A fronte della inaspettata e repentina cessazione dell’attività del partner pubblicitario, che avrebbe dovuto procurare al GdP introiti rappresentanti circa il 40% dei ricavi societari, la già precaria situazione si è tramutata in un gravissimo stato di carenza di liquidità che non ha permesso di far fronte ai debiti accumulati e, aspetto quest’ultimo ancora più decisivo, di totale improbabilità di disporre in futuro delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei costi d’esercizio (ammontanti per il 2018 a circa CHF 4'650'000 annuali, 388'000 mensili).

Preso atto di quanto sopra, alfine di scongiurare un ulteriore aggravamento dell’esposizione debitoria verso i collaboratori e verso i fornitori, l’Editore ha suo malgrado dovuto interrompere la stampa del quotidiano in attesa della decisione – giunta stamane - della competente Autorità giudiziaria.
L’attenzione del Vescovo – come già più volte comunicato – è stata da subito focalizzata sulle misure da adottare, al fine di accompagnare in maniera concreta le collaboratrici e i collaboratori del Giornale, che sono rimasti senza posto di lavoro.

In questa direzione il Vescovo sta proseguendo, coinvolgendo le varie forze che si sono rese disponibili al raggiungimento di tale scopo”.

Insomma, nulla di nuovo: il crollo di Publicitas è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una situazione già non rosea.
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