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09.06.2018 - 20:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Una cinquina da sogno. Il Bellinzona vince il suo mondiale e viene promosso in Prima Lega Promotion

Dopo la sconfitta dell'andata e il primo gol del Red Star, Magnetti (doppietta), Stojanov, Berera e Djuric regalano la promozione alla squadra granata. "Oggi indossare quella maglia è un privilegio, e i nostri venti ragazzi lo hanno capito", scriveva un tifoso poche ore prima della partita

BELLINZONA – Davanti al proprio pubblico in delirio, in rimonta dopo aver avuto magari paura di non farcela. E con le scene di esultanza che ricordano quelle di qualche anno fa, con una lacrimuccia inevitabile negli occhi di chi ha vissuto l’epopea del Bellinzona e poi l’ha visto fallire e rinascere.

I granata festeggiano la promozione in Prima Lega Promotion, a un passo dalla Challenge League, a un passo da tornare nel calcio che conta. Non sarà facile arrivarci, ma un enorme salto è stato fatto.

Dopo la sconfitta all’andata col Red Star, serviva una vittoria. Al Comunale c’erano 3'650 spettatori, numeri da categorie certamente superiori. Qualche brivido è venuto a tutti, quando il Red Star è passato in vantaggio dopo soli 5’ con Figueredo, ma Gaston Magnetti ha confermato la sua freddezza dal dischetto, un rigore pesante come un macigno, già al 9’. Prima ancora della mezz’ora, addirittura il Bellinzona ha trovato altre tre reti, con bomber Stojanov, a segno dopo l’amara doppietta dell’andata, Berera e ancora Magnetti. Venti minuti di fuoco e promozione in tasca, sigillata poi dal gol di Djuric al 47’.

E festa sia. È ancora presto per dire “bentornato Bellinzona”, ma la strada ora è meno lunga.
“Bellinzonesi lo sono diventati (alcuni già lo erano) pure una ventina di ragazzi che indossano con onore la maglia granata e che hanno capito cosa significhi il calcio per il bellinzonese, come in passato lo capirono Fargeon, Sørensen, Bang, Cesar, Rivera. Oggi, indossare la stessa maglia che indossò quel Kubi che diventò il più forte attaccante della storia del nostro calcio, è oggettivamente un privilegio. E la nostra ventina di ragazzi, quelli di oggi, lo hanno capito. Così come hanno capito che oggi possono diventare eroi della nazione Granata: oggi vogliono fortissimamente quello che vogliono tutti i bellinzonesi. Bellinzona è una nazione. Oggi ci si gioca la finale del mondiale. Sarebbe bello che allo stadio, oggi, ci venissero tutti i bellinzonesi”, aveva scritto un tifoso in una lettera che si è diffusa sul web.

Il loro mondiale, i granata l’hanno vinto. Lo champagne è tutto per loro.

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