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14.06.2018 - 10:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

Non c'è pace per AutoPostale: avrebbe distorto e penalizzato la concorrenza in Ticino

L'azienda è sospettata di aver sovvenzionato le linee locali con gli introiti del traffico regionale. Lea Wertheimer – portavoce della Posta – ha confermato di aver segnalato il sospetto alla Polizia federale

BERNA – Non c'è pace per AutoPostale. E il nuovo capitolo della vicenda, questa volta, riguarda il Ticino.

Dopo il licenziamento dell'intera direzione in merito allo scandalo dei trasferimenti contabili illeciti, AutoPostale è sospettata di aver sovvenzionato trasversalmente il traffico urbano e locale nel nostro Cantone con gli utili realizzati nel settore del trasporto regionale viaggiatori.

Così facendo, avrebbe distorto e penalizzato  la concorrenza godendo di alcuni vantaggi rispetto ad altre aziende private presenti sul mercato.

Il rapporto d'inchiesta sul caso AutoPostale – reso pubblico nella giornata di lunedì – indica che tra il 2007 e il 2015, in Ticino sono confluiti 2,3 milioni di franchi di utili provenienti dal traffico regionale sovvenzionato.

Se non emergeranno spiegazioni plausibili per questi trasferimenti – si legge nel rapporto dello studio legale Kellerhals Carrad – significherebbe che le linee locali in Ticino sono state sovvenzionate con gli introiti del traffico regionale.

Lea Wertheimer – portavoce della Posta – ha confermato alla trasmissione 'Heurte-Morgen' della Srf che il "Consiglio d’amministrazione della Posta ha segnalato il sospetto alla Polizia federale, che svolge per conto della Confederazione un'inchiesta penale amministrativa" volta a fare luce sul caso dei trucchi contabili presso AutoPostale, emersi a seguito di verifiche dell'Ufficio federale dei trasporti.
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