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18.04.2016 - 14:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Tamara Merlo spara a zero: «non sono per niente d'accordo»

Tamara Merlo non è d'accordo con l'espulsione di Denti, «scelta poco costruttiva: che effetti avrà sul gruppo parlamentare?» E sul suo futuro: «non so, sono in attesa di capire»

BELLINZONA - L'espulsione di Franco Denti dai Verdi (leggi l'intervista) è senza dubbio la notizia del giorno sul fronte politico cantonale. Tamara Merlo, da noi contattata per un commento, fa una premessa. «Sono stata informata ieri sera al telefono dalla coordinatrice, e mi aspetto di saperne di più oggi quando il gruppo parlamentare si incontrerà».Che cosa pensa al momento, per quanto sa, della decisione?«Non sono per niente d'accordo con l'espulsione di Denti! Sono anche estremamente stupita, perché non è un comportamento da Verdi, se posso esprimermi così, ammesso che ormai si possa sapere cosa fanno e pensano i Verdi. Nel passato recente sono state tollerate azioni, dichiarazioni, interviste, proclami e azioni di boicottaggio di elezioni e votazioni da persone che non sono state trattate in questo modo. Abbiamo sempre avuto, da quanto posso ricordare, un'apertura e una tolleranza. Si parla di sfumature di verde e di biodiversità e poi ci sono persone che sono trattate come corpi estranei».Sta cominciando un'epurazione dei "pro Savoia"?«È iniziata il giorno stesso delle sue dimissioni, con tante piccole cose. Non per rivangare il passato, ad esempio c'è stata una riunione di comitato non convocata da me, che all'epoca ero presidente, in cui è stata nominata un'altra presidente, senza neppure una chiamata per sapere cosa accadeva. Queste piccole grandi cose sono accadute subito, poi sembrava che col gruppo parlamentare si potesse lavorare e mi auguro sia ancora così, nonostante la decisione del comitato. Questa trattanda non era nemmeno all'ordine del giorno, trovo il tutto poco trasparente, poco conciliante e soprattutto poco costruttivo».Tamara Merlo si riconosce ancora nei Verdi?«È quello che cercherò di capire. Avevo l'impressione che il gruppo parlamentare stesse lavorando bene, ed è la cosa più preziosa che abbiamo come Verdi, con persone competenti, tra cui Denti. Spero sia salvaguardato, la mia impressione è che non so se le persone che erano al comitato e hanno preso questa decisione hanno pensato all'effetto che fa essere trattati così». Teme che con qualche "scusa" potrebbero far fuori anche lei?«Non penso, mi sembra difficile però fare previsioni a questo punto».E lei prenderà in considerazione l'idea magari di andarsene, a questo punto?«Bisogna vedere cosa diventa questo partito, se un tale modus operandi diventa l'abitudine. Tra l'altro, Denti potrà portare la decisione davanti all'assemblea, lì ci sarà una discussione fra gli iscritti al partito. Ripeto, non sono d'accordo sul metodo e sul contenuto, e spero che in qualche modo si possa ripensare. Sono molto perplessa, ci incontreremo di persona e parleremo, è questo che manca».Dunque dà ragione al partito, che lamentava scarsa comunicazione, in particolare da parte di Denti... .«Allora ciò vale per tutti... . Ieri ho detto a Delcò Petralli che si possono e si devono migliorare le modalità con cui si svolge la riunione del gruppo parlamentare: siamo in tutte le commissioni e siamo in pochi, dunque c'è tanto di cui parlare e la riunione, per come è strutturata, non dà modo di lavorare d'anticipo sui temi. Il fatto di non informare si può ribaltare su qualunque componente del gruppo parlamentare, io non sono perfettamente informata di quanto accade nelle commissioni». Il tweet su Schoenenberger ha avuto conseguenze in fondo pesanti, lei cosa pensa della vicenda?«Il fatto che Schoenenberger fosse nell'AIL e nel Consiglio comunale di Lugano per me non è una situazione accettabile. Gli statuti cantonali dicono che non è possibile a livello cantonale, per il livello comunale non si dice nulla, ma quello dei Verdi del Luganese, che si applicava, fa riferimento a quello cantonale. In ogni caso c'è un'interpretazione giuridica, io trovo che una persona che fa parte contemporaneamente della controllata e del controllore non è il massimo, come Verdi su questo siamo sempre chiari. Avrebbe potuto non fare il tweet? Mah, sì, forse... . Il tema della trasparenza e dei conflitti di interesse è molto caro a Denti».Denti in una nostra intervista non ha escluso che Noi possa diventare un partito, a quel punto lei cosa farebbe?«Non ne ho nessuna idea. Per quanto mi concerne sono in attesa di capire le reali motivazioni di questa decisione dei Verdi e la sua portata, nel senso che spero che il gruppo parlamentare non sia travolto da questa improvvida scelta. Sto a vedere cosa dirà l'assemblea, se Denti vorrà sollecitarla, non mi azzardo a fare previsioni».
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