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07.01.2019 - 12:300

Dal vitello rosso ai pesci nel Mar Morto. Apocalisse, ci siamo?

Per Ezechiele, quando sarebbe tornata vita nel Mar Morto sarebbe finito il mondo. Uno storico pensa che il Giorno del Giudizio sia il 28 dicembre, per una mistica ci saranno uno tsunami e un meteorite

NEW YORK – Che anno sarebbe senza la profezia della fine del mondo? Questa volta, si dice che non arriveremo al 2020, dunque che quello in corso e appena iniziato sia l’ultimo anno del mondo.

A dare man forte alla teoria apocalittica alcuni fatti della Bibbia. 

Tanto per cominciare, nel 2018 è nato un vitello rosso. Nei testi sacri cristiani ed ebraici la nascita di questo animale è collegata alla fine dei tempi: in particolare, per l'Ebraismo, il sacrificio di un vitello rosso precederebbe la costruzione del terzo tempio e la nuova venuta del Messia. Va detto che negli anni altri esemplari simili erano venuti al mondo, spaventando la comunità religiosa, ma poi si era capito che non erano il vitello descritto, perché non erano completamente rossi. Anche questo potrebbe essere stato generato impiantando embrioni di red angus in tradizionali mucche domestiche israeliane, e bisognerà controllare che non sviluppi macchie.

Non sarebbero per nulla un buon segno nemmeno i vulcani che si riattivano.

Inoltre, il fotografo del progetto Dead Sea Revival Project Noam Bedin avrebbe immortalato dei pesci nuotare nel Mar Morto, la cui aera sarebbe stata in passato una delle più fertili della regione, fino alla distruzione di Sodoma e Gomorra che ne ha cambiato per sempre i connotati rendendola arida e senza essere viventi Ezechiele riporta che il ritorno alla vita del mare, grazie all’acqua dolce proveniente da Gerusalemme, sarebbe corrisposto con la fine del mondo. Scientificamente, Bedin ha spiegato il fenomeno con l’abbassamento del livello dell’acqua, anche significativo, in alcuni punti. Qui si sono formate delle doline, ovvero delle zone di acqua dolce, dove nuoterebbero pesci e ci sarebbero microrganismi e vegetazione.

Lo storico, investigatore e autore di libri sulle profezie, David Montaigne ha dirittura fissato la data, al 28 dicembre 2019. Il 21 dicembre del 2019, i sopravvissuti vivranno il primo giorno dell’inversione dei poli, quando l’intera superficie del pianeta andrà fuori posizione e si sposterà su strati più fluidi al di sotto della crosta. Nei giorni seguenti, questo causerà terremoti, maremoti e attività vulcanica, che distruggeranno quasi completamente ciò che rimane della nostra civiltà. C’è una montagna di prove nelle registrazioni storiche, geologiche e biologiche che dimostrano che queste inversioni dei poli sono già avvenute in passato. Persino la Bibbia le descrive più volte. Credo che vivremo un’altra inversione dei poli nella settimana dopo il 21 dicembre 2019, che peggiorerà ogni giorno fino a quando i disastri naturali giungeranno al culmine il 28 dicembre, il Giorno del Giudizio", scrive.

Anche la mistica Baba Vanga ha accennato a devastante tsunami e un violento meteorite sulla Terra. Infine un uomo americano sostiene essere tornato indietro nel tempo per portare grandi notizie per gli anni a venire: ebbene, avvisteremo una moltitudine di UFO e diverse città americane saranno distrutte da una nevicata eccezionale.


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