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05.05.2020 - 14:380
Aggiornamento: 08.05.2020 - 18:10

Casanova, 31enne 'mammone'? "Io disagiato immaturo? Macchè, non poter fare a meno di qualcuno è una grande forma di amore e generosità"

Il deejay è molto legato alla famiglia e vive coi genitori, lancia una riflessione: "Smettiamola di pensare che l’indipendenza sia l’unica strada per sentirsi liberi e felici: l'indipendenza è scegliere di dipendere da ciò che si vuole"

LUGANO - Michael Casanova ha compiuto 31 anni. L'amato protagonista dei Blues Brothers ha festeggiato in famiglia, d'altronde ai tempi del Coronavirus... Ma lui in famiglia ha deciso di rimanere: niente casa da solo, niente volo fuori dal nido. Anzi, spesso mostra immagini che testimoniano il rapporto speciale che lo lega alla sua mamma.

E, pensando a qualche critica che ogni tanto arriva, nel suo post di ringraziamento per gli auguri, ha voluto lanciare una frecciatina.

Ecco le sue parole, che al di là del caso singolo possono aprire un dibattito su quelli che in molti chiamano 'mammoni', ma che in realtà stanno solo operando una scelta, legittima esattamente come molte altre.

"Ma quando cresci? Sei ancora a casa con la mamma? Ma non è l’ora di trovarti una fidanzata? Queste sono le frasi che ogni tanto mi sento dire. Talvolta se pronunciate con il semplice gusto di metterti a disagio possono trasformarsi sassate. Purtroppo a volte bisogna confrontarsi con persone che hanno una mentalità più chiusa di un chupa chups.

Si, oggi ne faccio 31 e, per la cronaca, sono ancora single e a casa con la mamma. L’anno scorso di questi tempi mi ero ripromesso di trovare finalmente una certa indipendenza (andando magari a vivere da solo). Uscire, per così dire, dalla categoria che molti etichettano come quella del “disagiato immaturo”. Insomma, quella che ti rende uno sfigato agli occhi dei tuoi ex compagni di classe quando dopo anni te li ritrovi in quelle famose cene “reunion” in cui si fa a gara a chi ha totalizzato più figli, mogli o mariti. Manco fosse un campionato di calcio. Vabbè in ogni caso sarei ultimo in classifica. 

La verità è che mi sento più che mai dipendente da questa vita. Dipendente dallo straordinario rapporto che ho con mia madre. Dipendente da Alaska che con una leccatina riesce sempre a cancellare magicamente tutte le mie preoccupazioni. 

Dipendente dalla felicità dei miei zii, dalla saggezza di mio padre e dalla salute dei miei nonni. Dipendente dal sorriso della piccola Amélie e dall’entusiasmo di mio fratello. Dipendente dal mio lavoro che mi permette di crescere. Dipendente da voi che ogni giorno col vostro affetto mi fate sentire...un po’ meno sfigato. 

Smettiamola di pensare che l’indipendenza sia l’unica strada per sentirsi liberi e felici. Non poter fare a meno di qualcosa o qualcuno è una grande forma di amore e generosità. Significa donarsi. Sinceramente spero in futuro di poter donarmi a un figlio o dalla persona che amo. Questo non significa necessariamente che tutte le dipendenze siano positive. La differenza sta nella scelta. Probabilmente la vera indipendenza consiste nel dipendere da ciò che si vuole. E fra le mie scelte ci siete anche voi!

Grazie per tutti gli auguri. Vi voglio bene".

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