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18.07.2018 - 10:000

"Ay inesistente, vivete all'ombra del PS": botte da orbi alla sinistra della sinistra

MPS spiega i motivi della rottura dell'alleanza con i comunisti, "sono fermi allo stalinismo duro e puro"

BELLINZONA – Un comunismo fermo agli anni ’30, un seggio che praticamente non ha portato a risultati, un’alleanza con forze di cui si è subalterni. È scontro aperto nella sinistra alla sinistra del PS, ovvero tra Movimento per il Socialismo e Partito Comunista, dopo l’annuncio che per le prossime elezioni cantonali non correranno insieme.


“Chi segue la politica si è reso conto da un pezzo che le strade seguite da MPS e PC erano assai diverse. Avevamo concluso, seppur con molte incertezze da parte nostra, un’alleanza elettorale per le cantonali con l’obiettivo di garantire una presenza istituzionale alla sinistra del PS. Avevamo messo l’accento, in quella campagna, proprio sull’alternativa al PS: non tanto per rappresentare un’alternativa al PS in quanto tale, ma perché questo partito è parte attiva e integrata della politica del governo cantonale (oltre che federale e comunali), caratterizzata da una serie di posizioni apertamente neoliberali”, si legge in una lunghissima nota del MPS.

“Quella campagna ebbe un discreto successo e riuscimmo ad ottenere due seggi, di cui solo uno sfruttato come dovrebbe fare un vero deputato comunista, cioè quale tribuna di denuncia della borghesia, della sua politica, dell’ipocrisia e del malaffare dei suoi partiti. È quanto ha fatto, splendidamente e da solo, il nostro deputato Matteo Pronzini. L’altro deputato (PC) …non pervenuto”. Non viene nominato, ma ci si riferisce a Ay.


“Questa presenza istituzionale ha permesso di sviluppare campagne di denuncia e di mobilitazione popolare attorno a temi fondamentali. È quanto ha fatto l’MPS con le sue campagne sugli ospedali, sul dumping salariale (con l’iniziativa basta dumping), sulla situazione nelle case per anziani, sui diritti dei migranti, per la difesa della libertà d’espressione, etc. Mentre andavamo sviluppando, sul terreno sociale e su quello istituzionale, questa dinamica il nostro “alleato” ha pensato bene di ritornare alla vecchia politica di subalternità nei confronti del PS, una politica ormai vecchia di un secolo”. Un’alleanza che non piace, soprattutto dopo la lista congiunta per nazionali e comunali col PS, “una forza di governo a livello nazionale, che collabora, applica, gestisce il programma deciso collegialmente a livello federale. Poco importa che ogni tanto sostenga qualche referendum: serve a coltivare l’idea che è un partito di opposizione…”.


Per MPS, “Verdi e PC sono prigioniere del PS e della sua politica di alleanza con i partiti borghesi: dall’adozione di preventivi e consuntivi al sostegno all’aumento di onorari e indennità per i Municipali, dalla politica del personale in materia di condizioni di lavoro e pensioni alla chiusura –di fatto- dell’Officina, dalla privatizzazione delle AMB ad una politica di sostegno sociale e scolastico a dir poco vergognosa (basti pensare alle vicende denunciate in questi giorni sull’ABAD)”. 


I dubbi sull’alleanza col PC, già nel 2015, riguardavano anche la politica internazionale.”Oggi questi ragazzotti propagandano un regno dello sfruttamento come la Cina o un paese prigioniero di una dinastia di pazzi quali la Corea come esempi di socialismo e comunismo realizzato. Continuano a sostenere quello che a mio avviso è il più truce regime dell’ultimo secolo, la Siria di Assad; infine non mancano di portare il loro sostegno a reazionari scatenati come Erdogan e alla sua politica repressiva nei confronti del popolo curdo. Senza dimenticare il loro sostegno a governi e regimi come quello di Putin, altro bel campione di democrazia”, si legge ancora. “Il “comunismo” di cui parlano è, nel migliore dei casi, fermo agli anni ’30 in URSS, allo stalinismo puro e duro: nulla a che vedere con il comunismo inteso come orizzonte di emancipazione sociale ed umana, libertà assoluta da padroni e forme statuali, sviluppo senza precedenti dei diritti e delle forme di autogestione che hanno sempre caratterizzato l’idea di socialismo e di comunismo del nostro movimento”.

Strade diverse, dunque. E il Movimento per il Socialismo chiude con una frecciata, “visto che c’è, il PC potrebbe continuare su questa linea facendosi accogliere sulle liste del PS per le prossime elezioni cantonali. Sarebbe un esito coerente: come ha affermato il suo consigliere comunale di Lugano in una recente riunione “noi del PC viviamo all’ombra del PS”.

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