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11.12.2019 - 21:490

No a tutti gli emendamenti, sì al disegno dell'insolita maggioranza. Il Ticino avrà il suo salario minimo

La proposta targata PS, PPD, Lega e Verdi ottiene 45 voti favorevoli e 30 contrari. Bocciate le richieste di MPS, PLR e UDC

BELLINZONA – Alla fine, dopo una discussione cominciata all’ora ormai di cena e dopo aver già votato il Preventivo, il Gran Consiglio ha regalato un salario minimo al Ticino, concretizzando il voto popolare di quattro anni fa.

A vincere è l’insolita maggioranza formata da PS, PPD, Lega e Verdi, che proponeva di partire con una forchetta tra 19 e 19.50 franchi per due anni, di passare successivamente per altri due anni ad una forchetta tra i 19.50 e i 20 franchi poi di far fare una valutazione al Consiglio di Stato (che la presenterà al Parlamento) sugli effetti. Se essi saranno negativi, si resterà fermi per un anno, altrimenti si alzerà la forchetta tra 19.75 e 20.25. 

Bocciati ad uno ad uno tutti gli emendamenti proposti, una marea da parte dell’MPS. I Verdi chiedevano che il salario entrasse realmente e obbligatoriamente in vigore entro il 2024 (temendo giudizi negativi sugli effetti sul mercato del lavoro), l’UDC chiedeva di legare salario minimo e preferenza indigena, qualcosa di simile a favore dei residenti voleva anche il PLR, che propugnava tempi più limitati e controlli. Ma il Gran Consiglio ha detto no a tutto.

A parte al disegno totale, che ha ottenuto 45 sì, 30 no e un astenuto.

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