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29.04.2019 - 16:580
Aggiornamento: 21:13

"La prima picconata per la Nuova Valascia è un segnale a non arrendersi mai!"

Lunga lettera di un tifoso alla sua squadra, nel giorno in cui partono i lavoro per la posta. "Grazie a tutti, a Filippo Lombardi che ti ha preso in mano quando eri ferita. Ed anche a chi ci ha gufato..."

Lettera di un tifoso all'Ambrì, nel giorno dell'inizio del cantiere per la Nuova Valascia

Cara Ambrì-Piotta, 

quello verso la costruzione della tua nuova casa è stato un percorso lunghissimo, tortuoso, iniziato circa 10 anni fa, quando Filippo Lombardi divenne tuo Presidente al termine di quella tribolata stagione 2008/09 conclusasi con il rigore della salvezza firmato da Nick Naumenko a Bienne. È stato un percorso d’avvicinamento durato un’eternità, con i suoi 1'000 ostacoli messi lì in mezzo da chi forse ti vuole male, ma anche da una società moderna che si sta allontanando sempre più da quella che piaceva a te. 

È stato un percorso condito da molte notizie negative, dove i commenti positivi erano pochi, dove i mesi di silenzi erano interminabili, dove i proclami di un possibile “inizio dei lavori” veniva presto smentito e rimandato, ma anche dove qualcuno ci ha sempre creduto, pure quando tutto sembrava insalvabile.

Poi però, la cerimonia per la “prima picconata” del 22 dicembre 2018 ha ridato speranza ai più, ha tranquillizzato qualche tuo simpatizzante che ancora dubitava, anche quelli meno ottimisti. 

Certo, c’è stato e sempre ci sarà il personaggio del “finché non la vedo in piedi non ci credo” - che poi probabilmente troverà qualcosa di nuovo per cui lamentarsi – ma da quel giorno sono stati molti i tifosi che ci hanno creduto di più e che hanno iniziato a dare a Cesare quel che era di Cesare. 

Di pari passo c’era un altro percorso che continuava, quello sportivo, che per anni è sembrato essere senza un vero e proprio progetto. I risultati sotto le volte della storica Valascia faticavano ad arrivare, anche perché ad esempio ci sono stati troppi giocatori che non meritavano di indossare la tua gloriosa maglia per un loro pre-pensionamento. Sono stati anni difficili, anni e anni di playout, anni di spareggi e ansia per una tua possibile retrocessione.. mai arrivata dal 1985 (ultima promozione in A). Anni dove il numero di spettatori calava costantemente (fatta eccezione per la stagione lampo dei playout).

A tuo sostegno però è sempre rimasto uno zoccolo duro, che non ti ha mai lasciata sola, nemmeno dopo 10 sconfitte consecutive, nemmeno quando la rigida temperatura invernale scendeva oltre i 10°C sotto lo zero e magari era pure accompagnata da decine di centimetri di neve. Uno zoccolo duro formato da grandi tifosi che ti hanno sempre sostenuta e che ti hanno permesso di evitare quella retrocessione che per te sarebbe inevitabilmente stata sinonimo di “fallimento” e di “fine”. L’Ambrì-Piotta però è dura a morire e tu lo sai bene! 

Oggi, con l'inizio del cantiere, siamo qui ad ammirare l'ennesimo miracolo biancoblù! Un miracolo che va oltre le Coppe europee vinte 20 lunghi anni fa. Un miracolo che va oltre i 34 anni consecutivi nella massima lega di hockey in Svizzera. Un miracolo che va oltre l’ultima stupenda stagione, che soli 2 anni dopo il ritorno alle origini con la promozione di Luca Cereda ad allenatore e di Paolo Duca a DS, ci ha visti tornare con merito ai
playoff (davanti alle squadre di grandi e ricche città come Zurigo, Lugano, Friborgo e Ginevra) e ci ha permesso di ottenere una storica qualificazione per la Champions Hockey League. 

Non so chi siano tutte quelle persone che mi sento di dover ringraziare per questo (non vorrei dimenticare nessuno), ma per qualche nome in particolare è d’obbligo un ringraziamento speciale. 

Un grazie enorme a Filippo Lombardi, colui che ti ha presa in mano quando eri ferita, in una situazione disastrata, e non ti ha abbandonata nei momenti peggiori. Colui che ci ha sempre creduto e che con le sue conoscenze ha saputo dare un’incredibile mano in questo percorso. L’ho pensato e detto più volte, ma lo ripeto di nuovo: se oggi noi tutti siamo ancora qui a parlare del tuo presente e del tuo futuro, cara Ambrì-Piotta, lo dobbiamo soprattutto a lui. 

Grazie a Carlo Croci, che come Presidente della Valascia Immobiliare SA ha saputo prendere in mano il progetto lanciato egregiamente dal suo predecessore, il compianto Angelo Gianini (quanto sarai felice e fiero, lassù, per la realizzazione di questa pista che è anche tua; grazie Angelo!). 

Grazie a Mario Botta, architetto ticinese di fama internazionale, che ha avuto l’arduo compito di mantenere immutato lo spirito della Valascia.

Toccherà poi a noi tifosi trasferire nella Nuova Valascia il nostro ambiente inimitabile, unico, magico ed eccezionale. Non sarà facile, quel tocco di magia dato da una pista aperta rappresentante il vero hockey sarà impossibile riaverlo, ma toccherà a noi rendere meno amara la separazione dal nostro Tempio. 

Non so come digerirò tutto questo, che sensazione proverò quando passando in auto sulla strada cantonale non vedrò più la Valascia oppure come sarà senza la camminata precedente e successiva la partita tra l’aereoporto e la Mitica, quella pista dove i miei genitori mi hanno portato per la prima volta all’età di 3 anni, seduto lì su quella staccionata di legno ai piedi della Curva Sud e a due passi da quegli uomini che mi sembravano volare sui pattini. 

So solo che tutti questi ricordi non svaniranno mai, saranno sempre parte di me. Sarà con grande orgoglio che li racconterò ai miei figli quando avranno la fortuna di iniziare ad amarti e di conoscere la tua nuova casa, che per me sarà sempre la “Nuova Valascia” (non me ne voglia il tuo sponsor che probabilmente gli darà il nome, togliendo un po’ di storia), facendogli però anche capire che purtroppo quello che la Valascia ha regalato a loro padre non potranno mai viverlo veramente. 

Un grazie lo dico anche alla Confederazione, al Cantone, ai Comuni che ci hanno creduto (in particolare quello di Quinto per il supporto), alle Banche interessate, agli Sponsor, alla Lega Hockey per aver comunque saputo aspettarci e a tutte quelle società che dopo infinite trattative hanno trovato il modo per finanziare questa nuova struttura da oltre 50 milioni di franchi. Una cifra enorme per la periferia ticinese e per il Ticino tutto, un grande segnale: il Canton Ticino è più vivo che mai! 

Grazie veramente a tutti quelli che hanno dato qualcosa per realizzare questo capolavoro, non voglio dimenticare nessuno. 

Neppure quelle persone che per anni e nell’anonimato hanno lavorato dietro le quinte (CdA, membri della Valascia Immobiliare SA,…) o hanno sostenuto finanziariamente il progetto. 

Neanche quei tifosi BiancoBlu che ci hanno sempre creduto, anche quando di buoni motivi per farlo ce n’erano pochissimi. Nemmeno quei “tifosi” che hanno sempre trovato il modo per dubitare (e non solo perché scaramantici) di chi stava lavorando duramente per darti un futuro, cara Ambrì-Piotta. Neppure quei tifosi di squadre meno colorate che hanno provato a mettere il bastone fra le ruote, quelli che gufandocela le hanno sparate grosse su di te e sul tuo Popolo, dandoci però la forza di andare avanti tutti insieme e di arrivare dove siamo oggi. Neanche a chi, fregandosene di poter bruciare qualsiasi pagina della nostra Storia, diceva che questa pista si sarebbe potuta realizzare soltanto a Castione, perché in Leventina sarebbe stata una cattedrale nel
deserto (so che non sarà facile gestire un impianto simile, ma anche stavolta ho fiducia in chi dovrà trovare le persone competenti per gestire il tutto). Non voglio dimenticare di ringraziare nessuno per tutto questo! 

Oggi comincia la costruzione della struttura, che non sarà neanche essa priva di ostacoli, ma da oggi (quasi) tutti i tifosi ci credono per davvero e così facendo saremo ancor più forti. Quella di oggi è una data importantissima e storica per te, ma anche per la Valle Leventina, per il Ticino, per la Svizzera, per tutto il mondo dell’hockey su ghiaccio e per qualsiasi persona in generale. 

Con la costruzione di questo Stadio Multifunzionale si sta dando un grande segnale anche a tutte quelle persone che pensano di non potercela fare di fronte ad una difficoltà, quelle persone che pensano di arrendersi davanti ad un ostacolo. Non arrendetevi mai e non smettete di rincorrere i vostri sogni, proprio come hanno fatto l’Ambrì-Piotta ed i suoi più grandi sostenitori, fin dal 1937!
Non so che altro dirti, cara Ambrì-Piotta, anche se raccontando di te e delle emozioni che mi hai regalato finora (e che sono sicuro continuerai a regalarmi) potrei continuare per ore ed ore, fino a scriverci un libro. Da qualche minuto però è scoccata la mezzanotte di questo 29 aprile 2019. Mi sento quindi di fermarmi, augurandoti una dolce notte, perché all’alba si accenderanno i motori delle ruspe e per te sarà un lungo, lunghissimo giorno di festa! Questo è un nuovo punto di partenza. Buon lavoro a tutti gli operai e a tutte le persone che metteranno le loro mani, il loro impegno ed il loro sudore nella costruzione della NUOVA VALASCIA!

Lunga vita a te, magica ed immortale Ambrì-Piotta!

K.C.

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