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10.07.2019 - 12:300

"Non ci sto". Il calciatore del Castello ricorre contro la squalifica

Per la Federazione Ticinese di Calcio non aver segnalato il tentativo di combine e l'averne parlato nella chat della squadra gli è valso la sospensione sino al 3 aprile. Ma lui non è d'accordo e va al Tribunale dello Sport

CASTELLO – Renato Santillo, il calciatore del Castello squalificato per il caso della combine in Seconda Lega, ricorre in appello. Non ci sta a stare lontano dai campi sino al 3 aprile 2020.

Il giovane aveva ricevuto per telefono una proposta per aggiustare la partita da parte di Luca Giaccari, suo ex compagno, che milita nell’Ascona, club a cui serviva un risultato. Santillo ha poi diffuso nella chat WhatsApp del Castello il contenuto della chiamata, esponendolo ai compagni (e citava anche un tentativo da parte del Contone, che è risultato invece estraneo), prima di inviarne un altro in cui spiegava che non se ne sarebbe fatto nulla.

Nonostante la combine non sia avvenuta, per la Federazione Ticinese di Calcio Santillo avrebbe dovuto immediatamente segnalare la richiesta a loro. E ritiene che averne parlato in un video sulla chat potesse rappresentare una sorta di accettazione. Per cui, squalifica: a cui lui ora si oppone, facendo ricorso al Tribunale dello Sport.

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